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Il problema della trasferta romana con Pier Leone pittore d’Acqualagna

Issue Date
1548
Chronology
XVI sec.
Content
1548, post

Commento
Secondo Bellori (vedi 1672), dopo la partenza di Battista Franco da Urbino, Federico si trasferì a Pesaro a casa dello zio Bartolomeo Genga, architetto del duca, acquisendo così la possibilità di studiare le opere di Tiziano e degli altri maestri appartenenti alla collezione roveresca.
Raggiunti i vent'anni, e maturata la decisione di andare a Roma a formarsi, il padre affidò Federico a «Pierleone pittore d’Acqualagna», solitamente identificato con il Pier Leone Genga con cui più tardi (vedi 1561-1563) Barocci collaborerà nel cantiere decorativo del Casino di Pio IV. Non è da escludere tuttavia che Pier Leone sia da riconoscere in un membro della famiglia di doratori e decoratori Feltrini di Acqualagna (Mazzacchera 1997, p. 92).
Pier Leone «per qualche tempo» lo impegnò «in dipingere corami d'oro ed in altri umili lavori». Bellori precisa che a imprimere una svolta sarà l'incontro fortuito di Barocci con un proprio zio che era allora maestro di casa del cardinale Giulio Feltrio della Rovere (1533-1578), il quale lo accolse e gli ordinò un ritratto e alcuni altri quadri. Verosimilmente successivo, e connesso al secondo soggiorno romano, è il foglio del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi 907 E che presenta sul recto e sul verso studi per la decorazione di una volta, tra i quali compare sul verso lo stemma del cardinale, e che era creduto collegato ai lavori nel casino di Pio IV (Smith 1977, pp. 69).
Ritenendo Bellori che Barocci fosse nato nel 1528, tale primo viaggio a Roma risalirebbe al 1548 circa; essendo invece la nascita del pittore da collocarsi sul 1533, la prima trasferta romana va ambientata piuttosto intorno al 1553 (vedi). Questo secondo riferimento è più plausibile, dato che Giulio Feltrio della Rovere fu creato cardinale da Paolo III nel gennaio del 1548, all'età di soli quindici anni, e consolidò la propria posizione nell'età di Giulio III (Verstegen 2007). Van Mander (vedi 1604) riferiva di un soggiorno di Barocci da giovane a Roma durante il pontificato farnesiano; lo storiografo olandese ammette però di essere molto male informato sulla biografia del pittore, e la menzione di opere ad affresco lascia pensare che egli si riferisse piuttosto alla sua attività nella Roma di Pio IV. [Barbara Agosti, Camilla Colzani]
URI
https://sanzio.uniurb.it/handle/20.500.12731/97965
Archivist's notes
Bibliografia: A. Mazzacchera, Il forestiere in Cagli. Palazzi, chiese e pitture di una antica città e terre tra Catria e Nerone, Cagli 1997; I. Verstegen, Francesco Maria and the Duchy of Urbino, between Rome and Venice, in Patronage and Dynasty. The Rise of the Della Rovere in the Renaissance Italy, a cura di I. Verstegen, Kirrksville (Miss.) 2007, pp. 141-160
Physical type
Foglio
Preservation status
Buono
Language
Italiano
Project
InArtS - Federico Barocci 
Keywords
Bartolomeo Genga
Battista Franco
Tiziano Vecellio
Pier Leone d’Acqualagna
Giulio Feltrio della Rovere
Pio IV
Paolo III
Giulio III
Giovan Pietro Bellori
Carel Van Mander
  • Relations
Project
InArtS - Federico Barocci 
Institutions involved
UniurbFondazione BoCentro SemioticaFondazione Murri
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