Fototeca Pietro Zampetti
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Series
Fondo
Abstract
La “Fototeca Zampetti” comprende oltre 40.000 fotografie, custodite all’interno di Palazzo Albani, provenienti da differenti fondi: Fratelli Alinari, Gabinetto delle Stampe del Ministero, fotografie a corredo delle tesi della Scuola di Perfezionamento in Storia dell’Arte. La raccolta, con relativa catalogazione delle riproduzioni fotografiche, è lo specchio degli interessi di Pietro Zampetti, Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte e docente a Urbino dagli anni 70 agli 90 del ‘900, il quale divideva l’insegnamento nell’Ateneo urbinate con la Direzione delle Belle Arti a Venezia. Lo studioso aveva individuato nel mare Adriatico il tramite del rapporto tra la cultura veneta e la marchigiana nonché i territori della Dalmazia, corroborato dagli avvenimenti politici e gli scambi mercantili nel corso dei secoli. Il Fondo Zampetti testimonianza gli studi, le ricerche e i confronti tra i vari studiosi che si sono avvicendati nell’Ateneo urbinate, in un arco di tempo che va all’incirca dal 1975 al 2000, Fontana, Varese, Cuppini, per citarne solo alcuni, rendendo evidenti i loro interessi.
Description
Le fotografie si presentano apposte su uno schedone che ne descrive il contenuto, riportando i dati dell’opera d’arte rappresentata e, a volte, la provenienza (es. Fondo Alinari o Gabinetto delle Stampe ); sono conservate entro schedari e suddivise per autore, in ordine alfabetico, e per località, all’interno della regione Marche sono suddivise per provincia.
Oltre ai materiali inseriti nelle schede sono presenti:
- circa 50-60 album predisposti secondo ordine di località geografica di riferimento;
- circa 100 buste contenenti fotografie sciolte, non attualmente ordinate, raffiguranti opere di pittura, scultura, architettura e arti applicate;
- circa 100 faldoni contenenti materiale riferito a mostre personali e collettive suddivise per località per lo più marchigiane, con brochure, piccoli cataloghi, articoli di stampa, raccolti per iniziativa della prof.ssa Silvia Cuppini, docente di Storia dell’Arte contemporanea.
- circa 20.000 diapositive legate all'attività didattica e agli studi dei docenti dell'Istituto di storia dell'arte anche attraverso l'apporto di nuove discipline (tecniche artistiche, iconografia e iconologia, arte fiamminga e olandese, disegno e incisione, bizantina, miniatura, etc.) e relativi docenti: Anna Ambrosini Massari, Anna Cerboni Baiardi, Francesca Bottacin, Grazia Maria Fachechi, Monica Grasso, Andrea Paribeni, Giovanna Perini Folesani, Cecilia Prete.
- circa 200 incisioni originali di artisti formati presso la "Scuola per l'illustrazione e la decorazione del libro di Urbino". Si tratta di incisioni a colori e in bianco e nero (xilografia, litografia, calcografia e tecniche sperimentali) condizionate in cartelle di carta e suddivise per formati, sono state numerate all'interno delle cartelle ma necessitano di una catalogazione più approfondita che permetta di ricostruire un percorso della gloriosa scuola urbinate attraverso i suoi alunni e docenti.
L'archivio della Fototeca che si presenta in discrete condizioni di conservazione, è attualmente custodito in schedari metallici con cassettoni scorrevoli e in armadi, all'interno della prestigiosa sede di Palazzo Albani, detto Palazzo Albani vecchio, della famiglia di Giovan Francesco Albani, asceso al soglio pontificio nel 1700 con il nome di Clemente XI. Il Palazzo ospita la Biblioteca di Storia dell'arte, la Biblioteca di Archeologia, il Museo dei Gessi e una minima parte di dipinti e arredi provenienti dalla raccolta della famiglia Albani, recuperati dal mercato antiquario negli anni '70.
Oltre ai materiali inseriti nelle schede sono presenti:
- circa 50-60 album predisposti secondo ordine di località geografica di riferimento;
- circa 100 buste contenenti fotografie sciolte, non attualmente ordinate, raffiguranti opere di pittura, scultura, architettura e arti applicate;
- circa 100 faldoni contenenti materiale riferito a mostre personali e collettive suddivise per località per lo più marchigiane, con brochure, piccoli cataloghi, articoli di stampa, raccolti per iniziativa della prof.ssa Silvia Cuppini, docente di Storia dell’Arte contemporanea.
- circa 20.000 diapositive legate all'attività didattica e agli studi dei docenti dell'Istituto di storia dell'arte anche attraverso l'apporto di nuove discipline (tecniche artistiche, iconografia e iconologia, arte fiamminga e olandese, disegno e incisione, bizantina, miniatura, etc.) e relativi docenti: Anna Ambrosini Massari, Anna Cerboni Baiardi, Francesca Bottacin, Grazia Maria Fachechi, Monica Grasso, Andrea Paribeni, Giovanna Perini Folesani, Cecilia Prete.
- circa 200 incisioni originali di artisti formati presso la "Scuola per l'illustrazione e la decorazione del libro di Urbino". Si tratta di incisioni a colori e in bianco e nero (xilografia, litografia, calcografia e tecniche sperimentali) condizionate in cartelle di carta e suddivise per formati, sono state numerate all'interno delle cartelle ma necessitano di una catalogazione più approfondita che permetta di ricostruire un percorso della gloriosa scuola urbinate attraverso i suoi alunni e docenti.
L'archivio della Fototeca che si presenta in discrete condizioni di conservazione, è attualmente custodito in schedari metallici con cassettoni scorrevoli e in armadi, all'interno della prestigiosa sede di Palazzo Albani, detto Palazzo Albani vecchio, della famiglia di Giovan Francesco Albani, asceso al soglio pontificio nel 1700 con il nome di Clemente XI. Il Palazzo ospita la Biblioteca di Storia dell'arte, la Biblioteca di Archeologia, il Museo dei Gessi e una minima parte di dipinti e arredi provenienti dalla raccolta della famiglia Albani, recuperati dal mercato antiquario negli anni '70.
Extent
Oltre 40.000 schede fotografiche
History
La raccolta di fotografie è iniziata nei primi anni settanta (1973/74), raccogliendo materiali di diversa origine. Per la maggior parte provengono dagli album fotografici delle tesi di laurea dei Corsi quadriennali e del Corso di perfezionamento in Storia dell'arte, altre dal Gabinetto Fotografico Nazionale, altre ancora sono doni dal prof. Pietro Zampetti.
Le fotografie sono state inventariate dai docenti sotto la direzione del tecnico Giuseppe Cucco.
Le fotografie sono state inventariate dai docenti sotto la direzione del tecnico Giuseppe Cucco.
Language
Italiano
Arrangement Notes
Riordinamento:
Il Fondo Zampetti si è costituito a seguito dell’attività di ricerca dell’Istituto di Storia dell’arte ed è andato a sedimentarsi già strutturato secondo le sezioni con cui si presenta oggi: per Autore e per Province e Città, inventariati secondo un ordine apposito.
Catalogazione:
Utilizzo della scheda catalografica attraverso gli standard descrittivi ICCD, livello inventariale, desunti dalla scheda F, per la descrizione dell’oggetto fotografia, e della scheda OA, per la descrizione dell’opera rappresentata dalla fotografia. Sarà fatta una revisione delle paternità, delle collocazioni a seguito di nuovi studi e nuovi documenti e di eventuali spostamenti.
Digitalizzazione:
Il progetto ha previsto prevede l'acquisizione digitale di tutte le schede fotografiche.
Le schede fotografiche, comprensive di foto sia in bianco e nero che a colori, vengono digitalizzate ad alta risoluzione ottica mediante scanner planetario con tecnologia trilineare CCD,
nello Spazio Colore RGB 24 bit, con risoluzione ottica pari a 400 dpi non interpolati e salvati in formato TIFF in assenza di compressione, nel rispetto degli standard e dei parametri disciplinati dalla normativa nazionale ICCD, livello A. Nei file TIFF sono incorporati i metadati tecnico descrittivi dell'immagine, incluse le operazioni di controllo e post-elaborazione effettuate mediante software specifici. Da queste matrici digitali, archiviate su supporti di archiviazione, vengono realizzati altri due set di immagini rispettivamente nel formato JPG High Quality 400 dpi (100%) e JPG Medium Quality 400 dpi (80%) per le diverse modalità di fruizione. Nel caso di schede con annotazioni sul retro, anche il verso sarà digitalizzato.
Il Fondo Zampetti si è costituito a seguito dell’attività di ricerca dell’Istituto di Storia dell’arte ed è andato a sedimentarsi già strutturato secondo le sezioni con cui si presenta oggi: per Autore e per Province e Città, inventariati secondo un ordine apposito.
Catalogazione:
Utilizzo della scheda catalografica attraverso gli standard descrittivi ICCD, livello inventariale, desunti dalla scheda F, per la descrizione dell’oggetto fotografia, e della scheda OA, per la descrizione dell’opera rappresentata dalla fotografia. Sarà fatta una revisione delle paternità, delle collocazioni a seguito di nuovi studi e nuovi documenti e di eventuali spostamenti.
Digitalizzazione:
Il progetto ha previsto prevede l'acquisizione digitale di tutte le schede fotografiche.
Le schede fotografiche, comprensive di foto sia in bianco e nero che a colori, vengono digitalizzate ad alta risoluzione ottica mediante scanner planetario con tecnologia trilineare CCD,
nello Spazio Colore RGB 24 bit, con risoluzione ottica pari a 400 dpi non interpolati e salvati in formato TIFF in assenza di compressione, nel rispetto degli standard e dei parametri disciplinati dalla normativa nazionale ICCD, livello A. Nei file TIFF sono incorporati i metadati tecnico descrittivi dell'immagine, incluse le operazioni di controllo e post-elaborazione effettuate mediante software specifici. Da queste matrici digitali, archiviate su supporti di archiviazione, vengono realizzati altri due set di immagini rispettivamente nel formato JPG High Quality 400 dpi (100%) e JPG Medium Quality 400 dpi (80%) per le diverse modalità di fruizione. Nel caso di schede con annotazioni sul retro, anche il verso sarà digitalizzato.
Preservation
Discreto
Preservation Notes
Lo stato di conservazione è discreto, le foto sono incollate sulla scheda, non sono condizionate separatamente. Alcune si presentano ingiallite o strappate.
Creation Date
May 24, 2021
Leaf
no