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Secondo testamento di Federico Barocci

Issue Date
September 17, 1599
Chronology
XVI sec.
Content
1599, 17 settembre

Commento
Barocci detta il proprio secondo testamento. Il documento è steso di fronte al notaio Gabriele Beni e, come si specifica in fondo all'atto, sostituisce tutti i precedenti testamenti del pittore e in particolare quello dettato al notaio Guido Antonio Bondini (vedi 1587, 18 settembre in Duro 2022). Barocci conferma di voler essere sepolto nella chiesa di San Francesco, e ancora intende lasciare elemosine per i frati cappuccini dei conventi di Crocicchia e di Urbino e per i frati zoccolanti di San Bernardino. Persiste nel lasciare i beni mobili e immobili al fratello Simone e suoi eredi e alla sorella Girolama e suoi eredi, con particolari garanzie a tutela di quest'ultima. A Simone lascia inoltre i materiali di lavoro rimasti nello studio, disegni, cartoni, pastelli, e quadri abbozzati o finiti (Renzetti 1913, pp. 8-12; Duro 2024, pp. 100-101). [Filippo Duro]

Trascrizione
«Al nome di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo amen. Desiderando il signor Federigo Barocci d'Urbino ora che di mente e di corpo per la grazia del Signore si trova libero e sano far testamento acciò dopo la sua morte non possa nascere sopra la sua eredità lite o discordia alcuna così de tutti i suoi beni come segue dispose.
Primieramente l'anima sua all'eterno creatore et a Maria sempre Vergine e a tutta la corte del paradiso nell'ora della sua morte racomandò con ogni umiltà e devozione a lui possibile. Il suo corpo vole sia sepelito nella chiesa di San Francesco dei menori conventuali d'Urbino, alla quale perciò lascia scudi dieci, acciò debbano quei reverendi Padri subito e quanto prima dopo la sua morte far dir devotamente dieci messe al loro altare privilegiato per la salute dell'anima sua. Com'anco prega gli infrascritti suoi eredi che voglino dare qualche elemosina alli reverendi Padri Capucini di Curcichia et d'Urbino, et alli reverendi Padri Zoccolanti di San Bernardino della medesima città, ch'alli detti eredi pareva convenire e della quale essi ne siano capaci, acciò loro ancora debbano dire per l'anima sua vinti messe, cioè diece li Padri Capucini et dieci li Padri di San Bernardino.
In tutti poi gli altri suoi beni mobili e stabili overo immobili raggioni et azioni proprii e emfiteusi presenti e futuri ch'in qual si voglia luogo si troveranno dopo la sua morte fece nominò instituì e volse che fuossero e siano suoi eredi e successori messer Simone Barocci suo dilettissimo fratello carnale, e madonna Girolama loro carissima sorella, nel modo e forma però che qui sotto seguirà. A madonna Girolama sudetta sua sorella lascia la possessione posta nella villa di Salsola d'Urbino appresso i suoi notissimi lati con case e tutti singoli suoi annessi e pertinenze. In oltre la casa sua ove di presente abita posta nel borgo di San Gioanni d'Urbino con l'orto et altre sue pertinenze, insieme con tutti li mobili che dentro si trovaranno fuori che i disegni e dinari da specificarsi qui sotto. E che tutto questo che lascia a madonna Girolama tanto de stabili quanto de mobili suddetti dopo la morte di essa madonna Girolama vadi a detto messer Simone suo fratello, ma ch'essa madonna Girolama possa de detti beni per la quantità però de fiorini mille disporre a suo modo tanto in vita quant'anco dopo morte sapendo e confidando nella bona mente di detta madonna Girolama caso che il detto messer Simone si porti bene di lei com'esso testatore estremamente vorebe e desidera non sia per disporre de detti mille fiorini, se non in favore di detto messer Simone e suoi figliuoli.
A messer Simone suo fratello lascia tutto quello c'ha tiene e possede nella Serra di Genga d'Urbino appresso i beni di madonna Francesca moglie di detto suo fratello.
Di più la vigna c'ha e possede a San Bernardino vicino alli beni di messer Dolce et altri suoi notissimi lati. Inoltre la parte che li toccò della casa sua antica posta nel detto borgo di San Gioanni vicino alla casa di madonna Bernardina Marsilia Maschi Albani et altri notissimi lati. Di più lascia a detto messer Simone suo fratello tutti li dissegni cartoni pastelli e simili altre cose spettanti e pertinenti alla pittura et insieme anco quadri o cominciati o finiti de quali s'avessero da tirar dinari o fuosse restato creditore il detto testatore.
Ordina poi vole e comanda al detto messer Simone e suoi figli et eredi che non ardischino presumano o possano in alcun modo vendere o alienare alcuni beni stabili di detta eredità. Ma che tutti, tanto quelli tocchi come di sopra a messer Simone com'anco a madonna Girolama, devano perpetuamente restare nella casa loro con facoltà però di poter disporre per doi milia scudi solo in occasione di maritare le figlie del detto suo fratello. E se alla morte del detto testatore si troveranno dinari in cassa vole che egualmente si dividano tra il detto messer Simone suo fratello e madonna Girolama sua sorella la quale parimente sia padrona assoluta e che possa disporre a suo modo tanto in vita quanto in morte della detta sua porzione che li potese toccare de detti dinari. In caso ch'alla morte del detto testatore si trovassero debiti o per occasione de quadri non finiti, de quali avesse tirato dinari o caparra o per altro qual si voglia rispetto, si devano pagare egualmente dalli suddetti suoi eredi con questa dichiarazion però, che detta madonna Girolama non sia tenuta pagarli se non quanto si stendesse la parte che li potesse toccare delli dinari, che come di sopra si potessero trovare alla sua morte e non più oltre, e che da quel in su sia obligato sodisfare e pagare detto messer Simone suo fratello della sodetta sua parte. In oltre avendo risguardo all'età qualità di detta madonna Girolama sua dilettissima sorella et al servizio continuamente dallei prestato tanto al loro padre mentre visse quanto anco all'istesso testatore per tanti anni con tanta amorevolezza diligenzia e fastidio desideroso ansioso che tra di loro vi sia e si godano continua concordia bona perfetta e santa pace et unione, come conviene tra fratello e sorella carnale, alla quale dopo la morte di esso testatore non restarebbe altro susidio aiuto e fondamento se non il detto messer Simone. Pertanto vole ordina e comanda al medesimo messer Simone suo fratello che non ardischi in alcun modo dopo la sua morte dar fastidio travagliare in modo alcuno o litigare con detta madonna Girolama sua sorella, anzi che la deva aiutare favorire protegere in tutto quello che li potessi occorrere e succedere, altrimenti facendo o litigando con lei o chiamandola o facendola chiamare in iudizio o in altro qual si voglia modo travagliandola, in quel caso il detto testatore priva il detto messer Simone suo fratello di detta sua eredità né vole che ne possa mai conseguire pretendere o dimandare cosa alcuna. Ma che in tal caso tutta l'eredità e parte come di sopra lasciata al detto messer Simone sia di essa madonna Girolama durante tutta la sua vita e dopo la morte di essa madonna Girolama vadi il tutto cioè tutta l'eredità fuori che li detti mille fiorini lasciati come di sopra ad essa madonna Girolama alli figliuoli maschi se vi seranno di detto messer Simone suo fratello, e non vi essendo maschi alle femine da dividersi tra loro egualmente. Ma però dopo il spazio de anni vinticinque, ch'avesse, il che non voglia Iddio, messer Simone contravenuto alla sua bona volontà e giusto desiderio di concordia e pace tra de loro e che come di sopra avesse mosso lite o data molestia e mala sodisfazione a detta madonna Girolama.
In caso ch'essa madonna Girolama mancasse e morisse inanzi che compissero in detto caso li sodetti 25 anni, allora et in quel caso ordina e vuole ch'essa suddetta Girolama dopo la sua morte dedotti come di sopra li soddetti mille fiorini nomini e deputi per tutto il resto della detta eredità una persona che più allei piacerà savia prudente confidente et amorevole che ne tenghi cura, e poi finiti e compiti li detti 25 anni restituisca e dia tal eredità senza diminuzione alcuna se però non bisognasse qualche cosa per la sua mercede e premio delle fatiche fatte nell'adiministrazione di essa alli detti figli come di sopra di detto messer Simone suo fratello cioè come si è detto alli maschi se vi seranno, e poi alle femine mancando i maschi da dividersi egualmente tra di loro come di sopra.
E questa è la sua ultima volontà qual vole che vaglia per ragione di testamento di legato di codicillo di donazione per causa di morte et in qual si voglia altro modo che meglio e più efficacemente possa valere di ragione e vole che oninamente tra li detti suoi eredi s'osservi nel modo e forma come di sopra, cassando et annullando qual si voglia altro testamento da lui fatto sino al presente giorno et maxime il testamento da lui fatto per mano di ser Guid'Antonio Bondini.

Actum factum conditum et affirmatum fuit dictum testamentum per supradictum eximium et excellentem pictorem dominum Federicum Baritium Urbinatem in civitate Urbini in monasterio seu conventu fratrum Sancti Francisci in thalamo inferiori oti mri Francisci Torronei modo mri Antonii Tinti de Mondavio iuxta pomarium dicti conventus. Scriptum autem lectum et pubblicatum fuit per me notarium infrascriptum anno Domini ab esius sanctissima nativitate 1599 indictione XII tempore Beatissimi in Christo pris domini nostri Clementis pontificis octavo die XVII settembris. Presentibus ibidem reverendis pribus magistro Antonio Tinto de Mondavio, P. Baccalauro, F. Laurentio Amaterio magistro artis, F. Hieronimo de Brisighella magistro studiis P. Baccalauro F. Brunorio de Corinalto P. Baccalauro F. Pet. Antonio Pululo de Gualdo, P. Baccalauro F. Joanne Cellino de Saxario, P. F. Angelo Eugenio de Perusio omnibus commorantibus in dicto conventu et monasterio Sancti Francisci testibus adhibitis vocatis et rogatis a dicto testatore.
Et ego Gabriel de Benis publicus utraque autoritate notarius Urbinas q.ra pusterula predictis omnibus et singulis presens fui et ea rogatus scripsi et publicavi signumque meum consuetum apposui».
Place
Urbino, Archivio di Stato 
URI
https://sanzio.uniurb.it/handle/20.500.12731/98098
Archivist's notes
Coll. ASU, Fondo Notarile, rogito Gabriele Beni sub data, f. 641
Bibl. L. Renzetti, Notizie relative a Federico Barocci e alla sua famiglia, in Studi e notizie su Federico Barocci, a cura della Brigata Urbinate degli Amici dei Monumenti, Firenze 1913, pp. 1-12; F. Duro, «Magnificus ac excellens Dominus Federicus Barotius Urbinas Pictor Celleberrimus». Il primo testamento di Federico Barocci e altri nuovi documenti inediti, in "Horti Hesperidum", 11, 2, 2022, pp. 263-277; F. Duro, Documenti urbinati su Federico Barocci. 1, Urbino 2024
Physical type
Foglio
Preservation status
Buono
Language
Italiano
Project
InArtS - Federico Barocci 
Keywords
Simone Barocci
Girolama Barocci
Francesca Barocci
messer Dolce
Bernardina Marsilia Maschi Albani
Guidantonio Bondini
Francesco Torroneo
Antonio Tinti
Clemente VIII
Padre Baccalauro
Fra Lorenzo Amaterio
Fra Girolamo da Brisighella
Fra Brunorio da Corinaldo
Fra Pietro Antonio Pululo
Fra Giovanni Cellini
Fra Angelo Eugenio da Perugia
Gabriele Beni
  • Relations
Project
InArtS - Federico Barocci 
Place
Urbino, Archivio di Stato 
Institutions involved
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