Primi contatti di Federico Borromeo con Barocci
Archival Unit
40
Issue Date
April 16, 1599
Chronology
XVI sec.
Authors
Content
1599, 16 aprile (a
Commento
Federico Borromeo in Bologna scrive a Federico Barocci che un frate, Damiano da Fossombrone, come si evince dalle lettere successive (vedi 1599, 16 aprile), gli darà istruzioni concernenti un’opera che il cardinale milanese gli ha commissionato. Benché fin dal 12 marzo 1597 (vedi) il cardinale Borromeo fosse stato interpellato per garantire che Barocci eseguisse effettivamente la Natività richiestagli per il duomo di Milano (vedi anche 12 marzo 1597), questa lettera sembra fare riferimento a un dipinto destinato a Borromeo stesso e non alla cattedrale meneghina. Poiché Federico Borromeo fu a Urbino nel dicembre 1598, e poiché la documentazione successiva inerente l'opera di Barocci in lavorazione per il duomo di Milano (vedi 1600, 22 aprile) non pertiene più una Natività ma un Compianto sul Cristo morto alla presenza di un santo vescovo e di san Michele Arcangelo (ovvero la tela oggi nei Musei Civici di Bologna), è verosimile che il cardinale avesse chiesto per sé un quadro con lo stesso soggetto di quello ordinato per il duomo, puntando forse su un’invenzione già elaborata e quindi realizzabile con più celerità dall’artista. Si tratta del primo contatto tra Federico Borromeo e Barocci per la realizzazione della Natività, tutt’ora alla Pinacoteca Ambrosiana. [Camilla Colzani]
Trascrizione
«Federico Barozzo, M. Magnifico Signore rimettendosi a quel che si dimanderà il Padre Nostro da Fossombrone».
Commento
Federico Borromeo in Bologna scrive a Federico Barocci che un frate, Damiano da Fossombrone, come si evince dalle lettere successive (vedi 1599, 16 aprile), gli darà istruzioni concernenti un’opera che il cardinale milanese gli ha commissionato. Benché fin dal 12 marzo 1597 (vedi) il cardinale Borromeo fosse stato interpellato per garantire che Barocci eseguisse effettivamente la Natività richiestagli per il duomo di Milano (vedi anche 12 marzo 1597), questa lettera sembra fare riferimento a un dipinto destinato a Borromeo stesso e non alla cattedrale meneghina. Poiché Federico Borromeo fu a Urbino nel dicembre 1598, e poiché la documentazione successiva inerente l'opera di Barocci in lavorazione per il duomo di Milano (vedi 1600, 22 aprile) non pertiene più una Natività ma un Compianto sul Cristo morto alla presenza di un santo vescovo e di san Michele Arcangelo (ovvero la tela oggi nei Musei Civici di Bologna), è verosimile che il cardinale avesse chiesto per sé un quadro con lo stesso soggetto di quello ordinato per il duomo, puntando forse su un’invenzione già elaborata e quindi realizzabile con più celerità dall’artista. Si tratta del primo contatto tra Federico Borromeo e Barocci per la realizzazione della Natività, tutt’ora alla Pinacoteca Ambrosiana. [Camilla Colzani]
Trascrizione
«Federico Barozzo, M. Magnifico Signore rimettendosi a quel che si dimanderà il Padre Nostro da Fossombrone».
Archivist's notes
Coll. BAMi, G 261 inf., f. 302v
Bibl. C. Colzani, Documenti milanesi per Federico Barocci, Urbino 2024
Bibl. C. Colzani, Documenti milanesi per Federico Barocci, Urbino 2024
Physical type
Foglio
Preservation status
Buono
Language
Italiano
Project
Keywords
Barocci
Federico Borromeo
Fra Damiano da Fossombrone