Pioggia di commissioni milanesi su Barocci e bottega
Archival Unit
74
Issue Date
December 12, 1601
Chronology
XVII sec.
Authors
Content
1601, 12 dicembre
Commento
Guidubaldo Vincenzi in Milano scrive al fratello Ludovico in Urbino accompagnando l'invio di una 'reliquia' di Carlo Borromeo, scampato all'attentato del 1569, destinata al duca di Urbino. Egli trasmette inoltre i saluti a Francesco Maria da parte della «signora Vittoria Castelletta», celebre cantante in rapporto con l’ambiente dei letterati milanesi (Nava 2024, pp. 181, 186-187). Guidubaldo desidera sapere dal fratello se Giovanni Andrea Urbani, allievo di Barocci, ha messo mano al «San Francesco» chiesto da Milano (vedi 1601, 3 gennaio, 4 luglio); è possibile si tratti dell’opera sollecitata dalle monache di San Paolo Converso alle quali era stata prospettata l’opportunità di avere una copia di bottega delle Stimmate di San Francesco (vedi vedi 1600, 10 maggio; 1600, 7 giugno). Il mittente si raccomanda inoltre ad Alessandro Vitali, che sta facendo una copia di una «testa» di Barocci per Guido Mazenta, e dichiara di volerne anche una per sé. Prega, inoltre, il fratello di riferire a Barocci che a Milano è desiderata anche una copia dell'Ultima Cena della cappella del Sacramento nel duomo urbinate, forse ancora la stessa opera che era stata inizialmente pensata per San Paolo Converso (vedi 1600, 10 maggio; 1600, 7 giugno), ma le cui dimensioni non si adattavano agli altari ed ora destinata ad altro luogo non precisato (Sangiorgi 1982, pp. 34-36, n. XX, trascrizione parziale; Colzani 2024, pp. 94-95).
Trascrizione
«[…] Vi mando questo pochino di ciambellotto rosso qual è di quella veste che già cardinal Borromeo, ora beato Carlo, haveva indosso quando li fu tirata l'archibugiata, et il bindello bianco era ad un paro di sottocalze di tela di lino ove è ancora il sangue delle battiture della disciplina: l'ho havute di bonissimo luogo et sono certissime di quella santa memoria. Potete darle a sua Eccellenza et diteli che se potrò haver altro sarà suo e fateli riverenza in mio nome et della signora Vittoria Castelletta. Dite al signor Baroccio [Simone] ch’io mi raccomando a Sua Signoria quest’altra volta poi gli farò raccordare li lavori. Fate le raccomandazioni a messer Giovanni Andrea Urbani et diteli che se vuol danari si lasci attendere et avisate a che termine è il San Francesco et come riesce et quando pensa che sarà fornito. Raccomandatemi anco a messer Alesandro, che sta in casa del signor Barocci, e diteli che il signor Guido ha voluto la testa copiata da lui e me la son fatta pagare otto scudi, perché voglio che me ne facci un'altra per me et gli voglio dare questi otto scudi, et se bene l'altra me la dette per sei voglio che la cortesia vadi in suo utile et non del signor Guido: ma però con sua commodità perché adesso so che è occupato. Dite al signor Federico che mi è stata adimandata una copia della Cena di larghezza di tre o quattro piedi et alta secondo la proporzione, se la potrà far fare et quanto importerà […]».
Commento
Guidubaldo Vincenzi in Milano scrive al fratello Ludovico in Urbino accompagnando l'invio di una 'reliquia' di Carlo Borromeo, scampato all'attentato del 1569, destinata al duca di Urbino. Egli trasmette inoltre i saluti a Francesco Maria da parte della «signora Vittoria Castelletta», celebre cantante in rapporto con l’ambiente dei letterati milanesi (Nava 2024, pp. 181, 186-187). Guidubaldo desidera sapere dal fratello se Giovanni Andrea Urbani, allievo di Barocci, ha messo mano al «San Francesco» chiesto da Milano (vedi 1601, 3 gennaio, 4 luglio); è possibile si tratti dell’opera sollecitata dalle monache di San Paolo Converso alle quali era stata prospettata l’opportunità di avere una copia di bottega delle Stimmate di San Francesco (vedi vedi 1600, 10 maggio; 1600, 7 giugno). Il mittente si raccomanda inoltre ad Alessandro Vitali, che sta facendo una copia di una «testa» di Barocci per Guido Mazenta, e dichiara di volerne anche una per sé. Prega, inoltre, il fratello di riferire a Barocci che a Milano è desiderata anche una copia dell'Ultima Cena della cappella del Sacramento nel duomo urbinate, forse ancora la stessa opera che era stata inizialmente pensata per San Paolo Converso (vedi 1600, 10 maggio; 1600, 7 giugno), ma le cui dimensioni non si adattavano agli altari ed ora destinata ad altro luogo non precisato (Sangiorgi 1982, pp. 34-36, n. XX, trascrizione parziale; Colzani 2024, pp. 94-95).
Trascrizione
«[…] Vi mando questo pochino di ciambellotto rosso qual è di quella veste che già cardinal Borromeo, ora beato Carlo, haveva indosso quando li fu tirata l'archibugiata, et il bindello bianco era ad un paro di sottocalze di tela di lino ove è ancora il sangue delle battiture della disciplina: l'ho havute di bonissimo luogo et sono certissime di quella santa memoria. Potete darle a sua Eccellenza et diteli che se potrò haver altro sarà suo e fateli riverenza in mio nome et della signora Vittoria Castelletta. Dite al signor Baroccio [Simone] ch’io mi raccomando a Sua Signoria quest’altra volta poi gli farò raccordare li lavori. Fate le raccomandazioni a messer Giovanni Andrea Urbani et diteli che se vuol danari si lasci attendere et avisate a che termine è il San Francesco et come riesce et quando pensa che sarà fornito. Raccomandatemi anco a messer Alesandro, che sta in casa del signor Barocci, e diteli che il signor Guido ha voluto la testa copiata da lui e me la son fatta pagare otto scudi, perché voglio che me ne facci un'altra per me et gli voglio dare questi otto scudi, et se bene l'altra me la dette per sei voglio che la cortesia vadi in suo utile et non del signor Guido: ma però con sua commodità perché adesso so che è occupato. Dite al signor Federico che mi è stata adimandata una copia della Cena di larghezza di tre o quattro piedi et alta secondo la proporzione, se la potrà far fare et quanto importerà […]».
Archivist's notes
Coll. BUU, Congregazione di Carità, 38, II, f. 240r-v
Bibl. F. Sangiorgi, Committenze milanesi a Federico Barocci e alla sua scuola nel carteggio Vincenzi della Biblioteca Universitaria di Urbino, Urbino 1982; M. Nava, Poesia e medicina come arti sorelle nella Milano dei primi Inquieti: una proposta di lettura , in ‘Pinger cantando’. Arti sorelle a Milano tra Cinque e Seicento, atti del convegno (Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, 16 maggio 2022), a cura di R. Ferro e B. Moroni, Città di Castello 2024, pp. 165-187; C. Colzani, Documenti milanesi per Federico Barocci, Urbino 2024.
Bibl. F. Sangiorgi, Committenze milanesi a Federico Barocci e alla sua scuola nel carteggio Vincenzi della Biblioteca Universitaria di Urbino, Urbino 1982; M. Nava, Poesia e medicina come arti sorelle nella Milano dei primi Inquieti: una proposta di lettura , in ‘Pinger cantando’. Arti sorelle a Milano tra Cinque e Seicento, atti del convegno (Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, 16 maggio 2022), a cura di R. Ferro e B. Moroni, Città di Castello 2024, pp. 165-187; C. Colzani, Documenti milanesi per Federico Barocci, Urbino 2024.
Physical type
Foglio
Preservation status
Buono
Language
Italiano
Project
Keywords
Simone Barocci
Giovanni Andrea Urbani
Alessandro Vitali
Guidubaldo Vincenzi
Ludovico Vincenzi
Carlo Borromeo
Vittoria Castelletta
Guido Mazenta
Barocci