Il duca di Urbino giustifica Barocci per le lungaggini nella consegna della seconda pala per la Chiesa Nuova/b>
Issue Date
August 12, 1592
Chronology
XVI sec.
Content
1592, 12 agosto
Commento
Il duca di Urbino scrive al vescovo di Todi Angelo Cesi (Gronau [1936] 2011, pp. 157-158, n. CCV) a proposito della Presentazione della Vergine al Tempio commissionata per l'altare Cesi nel transetto di sinistra della Chiesa Nuova a Roma; il duca al solito richiama i molti impegni del pittore in corso e sottolinea l'impossibilità di mettergli fretta. Tra le opere in lavorazione Francesco Maria evoca espressamente la Crocifissione per il duomo di Genova (vedi 1596, 5 ottobre), la Madonna del Rosario per Senigallia (vedi 1588, 5 marzo, 7 settembre; 1591, 17 agosto, 22 dicembre), l'Ultima cena per la cappella del Sacramento nel duomo di Urbino, che sarà ultimata nel 1599, e i quadri desiderati dal cardinale Alessandro Farnese (vedi 1587, gennaio e 5 febbraio; 1588, 11 febbraio; 1591, 24 luglio) e dalla principessa di Bisignano, Isabella della Rovere (vedi 1590, 1 febbraio, 1 febbraio-8 aprile, 8 marzo, 19 maggio, 21 giugno, 5 luglio), non compiuti. [Barbara Agosti, Alberto Bianco, Camilla Colzani]
Trascrizione
«Ho tardato fin hora a rispondere alla lettera scrittami da Vostra Signoria per conto dell'opra che desiderava del Baroccio, perché dovendo io venire a questa volta, pensavo di poter meglio sodisfarla con la mia presenza. Havendo dunque procurato ch'ella fosse servita, truovo che 'l sopradetto dice di essere tanto occupato in cose già prese et incominciate per Genova, per Sinigaglia, per questa capella del Corpo di Cristo et per altri, che non può affermare, quando sarà in termine di dar principio alla tavola di Vostra Signoria, per sodisfattione della quale si assicuri che non restarò di andarlo solecitando, ma voglio ben che ella sappia, che non sono seco dell'auttorità che si deve credere, come si può conoscere, che per molta instanza fattali non potei mai cavarli di mano qualche cosa che avrebbe voluto il cardinale Farnese di felice memoria et neanche ho potuto averne per la principessa di Bisignano mia sorella, dalle quali n'ero stato ricerco con ogni maggior instanza possibile, né per altri signori grandi, ancora che m'importava che fossero sodisfatti [intervento autografo di Francesco Maria: poiché seco non si può trapassar ad altro che a pregarlo, perché se si tenesse con lui qualche termine più gagliardo, al sicuro si farebbe morir di spavento, essendo come è una personcella così fatta]. Pur come ho detto, seguitterò di tenerli ricordato il desiderio di Vostra Signoria […]».
Commento
Il duca di Urbino scrive al vescovo di Todi Angelo Cesi (Gronau [1936] 2011, pp. 157-158, n. CCV) a proposito della Presentazione della Vergine al Tempio commissionata per l'altare Cesi nel transetto di sinistra della Chiesa Nuova a Roma; il duca al solito richiama i molti impegni del pittore in corso e sottolinea l'impossibilità di mettergli fretta. Tra le opere in lavorazione Francesco Maria evoca espressamente la Crocifissione per il duomo di Genova (vedi 1596, 5 ottobre), la Madonna del Rosario per Senigallia (vedi 1588, 5 marzo, 7 settembre; 1591, 17 agosto, 22 dicembre), l'Ultima cena per la cappella del Sacramento nel duomo di Urbino, che sarà ultimata nel 1599, e i quadri desiderati dal cardinale Alessandro Farnese (vedi 1587, gennaio e 5 febbraio; 1588, 11 febbraio; 1591, 24 luglio) e dalla principessa di Bisignano, Isabella della Rovere (vedi 1590, 1 febbraio, 1 febbraio-8 aprile, 8 marzo, 19 maggio, 21 giugno, 5 luglio), non compiuti. [Barbara Agosti, Alberto Bianco, Camilla Colzani]
Trascrizione
«Ho tardato fin hora a rispondere alla lettera scrittami da Vostra Signoria per conto dell'opra che desiderava del Baroccio, perché dovendo io venire a questa volta, pensavo di poter meglio sodisfarla con la mia presenza. Havendo dunque procurato ch'ella fosse servita, truovo che 'l sopradetto dice di essere tanto occupato in cose già prese et incominciate per Genova, per Sinigaglia, per questa capella del Corpo di Cristo et per altri, che non può affermare, quando sarà in termine di dar principio alla tavola di Vostra Signoria, per sodisfattione della quale si assicuri che non restarò di andarlo solecitando, ma voglio ben che ella sappia, che non sono seco dell'auttorità che si deve credere, come si può conoscere, che per molta instanza fattali non potei mai cavarli di mano qualche cosa che avrebbe voluto il cardinale Farnese di felice memoria et neanche ho potuto averne per la principessa di Bisignano mia sorella, dalle quali n'ero stato ricerco con ogni maggior instanza possibile, né per altri signori grandi, ancora che m'importava che fossero sodisfatti [intervento autografo di Francesco Maria: poiché seco non si può trapassar ad altro che a pregarlo, perché se si tenesse con lui qualche termine più gagliardo, al sicuro si farebbe morir di spavento, essendo come è una personcella così fatta]. Pur come ho detto, seguitterò di tenerli ricordato il desiderio di Vostra Signoria […]».
Archivist's notes
Coll. ASF, Filza 290bis, f. 118
Bibl. Georg Gronau, Documenti artistici urbinati[Firenze 1936], Urbino 2011
Bibl. Georg Gronau, Documenti artistici urbinati[Firenze 1936], Urbino 2011
Physical type
Foglio
Preservation status
Buono
Language
Italiano
Project
Keywords
Angelo Cesi
Isabella della Rovere
Alessandro Farnese
Francesco Maria II della Rovere
Project