Il ritorno a Urbino dopo l’avvelenamento
Issue Date
June 1563
Chronology
XVI sec.
Content
1563, post giugno
Commento
Secondo il racconto di Borghini e poi di Bellori (vedi 1584 e 1672), dopo il primo manifestarsi della malattia a Roma e il ritorno a Urbino, Federico trascorse quattro anni di inattività forzata a causa del dolore, senza mettere mano ai pennelli. Ripresosi, eseguì come ex voto per la chiesa dei Cappuccini di Crocicchia, dove aveva il proprio podere, la Madonna con il Bambino che benedice san Giovanni (Madonna di San Giovanni), ora nella Galleria Nazionale delle Marche a Urbino. Per questo dipinto Olsen 1962, pp. 145-146, suggeriva tuttavia una datazione circa 1565, poi invalsa negli studi, coerente con la necessità di supporre un tempo di maturazione rispetto alla più complessa Madonna di San Simone, già in San Francesco a Urbino e oggi nella Galleria Nazionale delle Marche. I «quattro anni» trascorsi secondo i due biografi «senza poter mai toccar pennello» (vedi 1672) vanno dunque presi con le pinze, scalati alla luce di questi dati, e intesi forse in riferimento all’esecuzione di opere di carattere pubblico. La commissione (vedi 1567) della pala perugina della Deposizione è stata infatti preceduta da diversi saggi del talento dell’artista. [Barbara Agosti, Anna Maria Ambrosini]
Commento
Secondo il racconto di Borghini e poi di Bellori (vedi 1584 e 1672), dopo il primo manifestarsi della malattia a Roma e il ritorno a Urbino, Federico trascorse quattro anni di inattività forzata a causa del dolore, senza mettere mano ai pennelli. Ripresosi, eseguì come ex voto per la chiesa dei Cappuccini di Crocicchia, dove aveva il proprio podere, la Madonna con il Bambino che benedice san Giovanni (Madonna di San Giovanni), ora nella Galleria Nazionale delle Marche a Urbino. Per questo dipinto Olsen 1962, pp. 145-146, suggeriva tuttavia una datazione circa 1565, poi invalsa negli studi, coerente con la necessità di supporre un tempo di maturazione rispetto alla più complessa Madonna di San Simone, già in San Francesco a Urbino e oggi nella Galleria Nazionale delle Marche. I «quattro anni» trascorsi secondo i due biografi «senza poter mai toccar pennello» (vedi 1672) vanno dunque presi con le pinze, scalati alla luce di questi dati, e intesi forse in riferimento all’esecuzione di opere di carattere pubblico. La commissione (vedi 1567) della pala perugina della Deposizione è stata infatti preceduta da diversi saggi del talento dell’artista. [Barbara Agosti, Anna Maria Ambrosini]
Archivist's notes
Bibl. H. Olsen, Federico Barocci, Copenhagen, 1962, pp. 145-146.
Physical type
Foglio
Preservation status
Buono
Language
Italiano
Project
Keywords
Raffaello Borghini
Giovan Pietro Bellori
Project