Altra richiesta a Barocci per il duomo di Milano
Archival Unit
25
Issue Date
March 12, 1597
Chronology
XVI sec.
Authors
Producing entity (family)
Content
1597, 12 marzo
Commento
Guidubaldo Vincenzi in Milano riferisce al fratello Ludovico in Urbino che i deputati della Fabbrica del duomo persistono nel desiderio di un dipinto di mano di Barocci, dopo che sono ormai sfumati sia la prima richiesta di una pala per l'altare di Santa Prassede (vedi 1592, 21 maggio) sia un secondo tentativo di ottenere un dipinto destinato a un altare non specificato (vedi 1593, 27 gennaio; 1593, 2 luglio). Pur di ottenere un quadro di Barocci i deputati della Fabbrica hanno chiesto la mediazione del cardinale Federico Borromeo, mostratosi assai disponibile, pregandolo di sollecitare il duca di Urbino in tal senso (vedi 1597, 22 marzo). Il soggetto della pala che ora si auspica di avere è il Presepe ovvero una Natività (vedi 1597, 17 marzo). Guidubaldo preannuncia inoltre l'imminente arrivo di un delegato della Fabbrica della cattedrale milanese, il quale durante il pellegrinaggio a Loreto si sarebbe spinto a Urbino per parlare con Barocci e depositare una caparra (Sangiorgi 1982, pp. 19-20, n. IV; Colzani 2024, pp. 52-53); tale personaggio è da identificarsi con Giovan Battista Talento Fiorenza (per il quale vedi 1565, 24 giugno; 1593, 27 gennaio). L'ultima notizia a cui si allude nella lettera si riferisce alla rappresentazione della commedia di Ludovico Ariosto, I suppositi, tenutasi a Pesaro nel febbraio, ricordata anche nel diario di Francesco Maria (Diario 1989, p. 88), della quale a Milano era giunta voce attraverso Giovan Battista Clarici (per il quale vedi 1593, 27 gennaio). [Camilla Colzani]
Trascrizione
«[…] Mi piace che il signor Baroccio [Simone] abbia dato principio alli lavori, e diteli che vada inanzi allegramente, che quel signore vuole questa Pasqua venire a Loreto et forse che arrivarà a Urbino et portarà li danari, et mi sarebbe caro che li lavori fossero forniti per portarseli seco. Questi signori della Fabrica del duomo vorrebbono pure una tavola del signor Baroccio, e nel capitolo che hanno fatto ultimamente si risolsero pregare il signor cardinale che sia contento scrivere al nostro signor Duca Serenissimo con pregarlo a comandare al Baroccio che facci questo quadro, che credo sarà il Presepio, se vurranno seguitare la dispositione antica; e questa Pasqua uno delli deputati di detta Fabrica, con occasione che va a Loreto, arrivarà a Urbino a parlare con il signor Baroccio et li portarà danari; et il signor cardinale ha risposto che scriverà ogni volta che vorranno. Il signor Clarici tornò l’altra sera da Cremona et mi ha detto aver inteso là che la comedia recitata in Urbino con gl’intermedii è stata cosa bellissima […]».
Commento
Guidubaldo Vincenzi in Milano riferisce al fratello Ludovico in Urbino che i deputati della Fabbrica del duomo persistono nel desiderio di un dipinto di mano di Barocci, dopo che sono ormai sfumati sia la prima richiesta di una pala per l'altare di Santa Prassede (vedi 1592, 21 maggio) sia un secondo tentativo di ottenere un dipinto destinato a un altare non specificato (vedi 1593, 27 gennaio; 1593, 2 luglio). Pur di ottenere un quadro di Barocci i deputati della Fabbrica hanno chiesto la mediazione del cardinale Federico Borromeo, mostratosi assai disponibile, pregandolo di sollecitare il duca di Urbino in tal senso (vedi 1597, 22 marzo). Il soggetto della pala che ora si auspica di avere è il Presepe ovvero una Natività (vedi 1597, 17 marzo). Guidubaldo preannuncia inoltre l'imminente arrivo di un delegato della Fabbrica della cattedrale milanese, il quale durante il pellegrinaggio a Loreto si sarebbe spinto a Urbino per parlare con Barocci e depositare una caparra (Sangiorgi 1982, pp. 19-20, n. IV; Colzani 2024, pp. 52-53); tale personaggio è da identificarsi con Giovan Battista Talento Fiorenza (per il quale vedi 1565, 24 giugno; 1593, 27 gennaio). L'ultima notizia a cui si allude nella lettera si riferisce alla rappresentazione della commedia di Ludovico Ariosto, I suppositi, tenutasi a Pesaro nel febbraio, ricordata anche nel diario di Francesco Maria (Diario 1989, p. 88), della quale a Milano era giunta voce attraverso Giovan Battista Clarici (per il quale vedi 1593, 27 gennaio). [Camilla Colzani]
Trascrizione
«[…] Mi piace che il signor Baroccio [Simone] abbia dato principio alli lavori, e diteli che vada inanzi allegramente, che quel signore vuole questa Pasqua venire a Loreto et forse che arrivarà a Urbino et portarà li danari, et mi sarebbe caro che li lavori fossero forniti per portarseli seco. Questi signori della Fabrica del duomo vorrebbono pure una tavola del signor Baroccio, e nel capitolo che hanno fatto ultimamente si risolsero pregare il signor cardinale che sia contento scrivere al nostro signor Duca Serenissimo con pregarlo a comandare al Baroccio che facci questo quadro, che credo sarà il Presepio, se vurranno seguitare la dispositione antica; e questa Pasqua uno delli deputati di detta Fabrica, con occasione che va a Loreto, arrivarà a Urbino a parlare con il signor Baroccio et li portarà danari; et il signor cardinale ha risposto che scriverà ogni volta che vorranno. Il signor Clarici tornò l’altra sera da Cremona et mi ha detto aver inteso là che la comedia recitata in Urbino con gl’intermedii è stata cosa bellissima […]».
Archivist's notes
Coll. BUU, Congregazione di Carità, 37, fasc. IV, f. 401r-v
Bibl. F. Sangiorgi, Committenze milanesi a Federico Barocci e alla sua scuola nel carteggio Vincenzi della Biblioteca Universitaria di Urbino, Urbino 1982; C. Colzani, Documenti milanesi per Federico Barocci, Urbino 2024.
Bibl. F. Sangiorgi, Committenze milanesi a Federico Barocci e alla sua scuola nel carteggio Vincenzi della Biblioteca Universitaria di Urbino, Urbino 1982; C. Colzani, Documenti milanesi per Federico Barocci, Urbino 2024.
Physical type
Foglio
Preservation status
Buono
Language
Italiano
Project
Keywords
Barocci
Giovan Battista Clarici
Simone Barocci