58. Io sono un cantore d'osteria
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58
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58.1r
1 Io sono un cantore d’osteria
2 che canta canzoni di terra.
3Io Porto le scarpe di un negro,
4 e l’anima di ungenerale muratore
5 chepassava a cavallo fu ucciso sul tetto
6e fu ucciso da un balcone. da un ufficiale a cavallo.
7 Io sono un’anitra gialla
8a novembre primavera,
9 un garofanoa novembre sul fiume.
10Un uomo colui che fischia
11 e aspetta sotto un ponte.
12Io sono lui,
13ma non conosco chi aspetto.
14 Io porto speroni
15 ma non ho cavallo,
16 ho solo un specchio
17 per le vergini a primavera
18quando le percorrono ombrate da
19 cascate d’umori
58.1v
1 e mosche ingorde.
2 ma Io amo le donne dell’ultima strada
3dell’ verdi come bottiglie.
4 Mia madre mi ha pettinato
5 e bagnato i capelli con la saliva,
6 io sono un santo
7 che non ha giorno nel calendario.
8 Fonda è la nebbia sul fiume,
9 passa una barca
10 che non si vede.
11 Sotto l’orologio della stazione
12 è arrivato un giovane
13 con un’arancia in mano.
58.2r
1 mentre Qualcuno chiamòva [sic] l’uomo
2 che era morto nel campo.
3 Io sono il sasso che non si muove
4 l’albero che aspetta.
5 I treni passanosulla vicino alla spiaggia
6 dovei pe ardono i fuochi
7 dei pescatori.
8 Le quaglie arrivano
9 e vanno via,
10 resta l’uccello
11 che canta sull’albero
12 dove Giuda siè impiccòato. [sic]
13Un greco mangia le olive
14lontano dalla sua terra.
58.2v
1 I cavalli d’argento
2 calpestano i fuochi spenti,
3 e {. . .} l’alba è già sulla testa
4 d’ogni altro animale.
5Sulle spalle dei fanciulli
6fioriscono di Galli ed aranci
7 fioriscono sulle spalle dei fanciulli,
8 i fratinei cortili
9 cantano il mattino
10 con grossi falli digiunali .
11 Vicina alle strade
12 piange la vergine Erminia
13 ed io non hoil cor
14 tanto\coraggio di andare.
15 guardanoGuardano i paesi
16 come cani accecati,
17 e sui torrioni
18 battepercuote il rame
19 uno con bianca camicia.
20 Lascio il giorno
21 agli insetti,
58.3r Versi 2-9 depennati
1 I cavalli
2I cavalli dal piede d’argento
3 calpestano i fuochi spenti
4 e l’albaè già ne
5 è già nelle mani.
6 Io non so dove andare
7I paesi guardano i paesi
8 come cani accecati,
9aranci e galli
10portano i {. . .}
11 la vedova alla finestra,
12non né caccerò la volpe
13 dal vigneto
14ne o l’orso
15 dalla fonte.
58.3v
1b teneri
1a dolci come ginestre.
2 L’uomo è un fante di giuoco
3 con la coppa sulla spalla
4 e il volto nascosto.
58.4r
1 Come le donne
2 in vicolo del Lupo
3 si chiamano con nomi di città
4 hanno piazze {. . .},
5torri sulle spalle
6 e sguardi di fontane.
7Esse hanno portano bende
8 d’aceto sulla fronte.
9 come antichi guerrieri
10 amputati sulbanco sui banchi d’osteria. capellute
11 A mario dei fiori,
12 {. . .} capellute,
13 cingono collane d’oro;
14 Il seno e la cintura
15 come carta da giuoco.
16 L’uomo è una collina di ginestra
17 con la faccia sepolta.
18 Un cavaliere bussò
19 alla Fontanella borghese
20 ma la sua muta di cani
21 disperse le giovani,
58.4v
1 e il sangue sprizzato sui muri
2 fu pressato di calcina.
3 Tristi canzoni
4 a capo le case
5 hanno le spose dei marinai,
6 con le terrazze del Sud
7 e gli spari dei finanzieri.
8 A via del P.......
58.5r
1 tutte di vene celesti.
2 Il sangue sprizzò sulle facciate
3 che furono imbiancate di calcina.
4 Le meretrici di via Fontanella
5 giacciono come sponde.
6 e Sulla loro sabbia
7 s’accovaccia
8 l’anatra colorata.
9 A capo le case
10 sono le spose dei marinai
11 dalle tristi canzoni,
12 con le terrazze del sud
13 e gli spari dei finanzieri.
14 mentre a via del Pellegrino
15 materne
16 allattano i figli nascoste (dietro le porte)
17 e chiedono ai carrettieri
18 notizie dei paesi.
58.5v
1 In via dei Giubbonari
2 e via de Coronari
3 quante gli storni
4 a torre argentina,
5 ricche di denti,
6 portano l’uomo in barca
7nella loro barca,
8 ma con le mani
9 toccano la sponda fresca del fiume,
10e con gli occhi
11 e con gli occhi
12 seguono gli alberi
13 vestiti da soldati.
14Si aspetta
15 agli Avignonesi
16 hanno viso di tabacco
17 e ventred’oro azzurro
18 cantano canzoni
19 non udite per le strade,
20scendendo col tacco d’oro
21 scendendosulla per dalla scala
22 col tacco d’oro.
58.6v
1 Le donne si lavano il ventre
2 ancora ansante,
3 come i cani
4 che vegliano il mio sonno.
5 Ora i vogliosi cavalli
6 calpestano i fuochi spenti
7 e l’alba è già nelle mani
8 che pettinano uccelli.
9 Si alza il falchetto
10 che ha scoperto le strade,
11 ma io
12 non so dove andare,
13 poiché i paesi
14 guardano come cani accecati
15 e sui torrioni
16 batte il rame
17 uno con bianca camicia,
18 forse lo sposo
19 della mia donna.
58.7r
1 che dalla roccia
2 ha visto le strade.
58.7v
1 In queste nottiventosi
2 di gran vento
3 piange la vergine Erminia
4 e il carrettiere
5 s’accompagna
6 ai cani dei crocivia [sic]
7 che fuggono alle croci
8 con lampi di fuoco.
58.8v
1 I primi due,
2 poi vento di tre giorni
3 ascolta nel ginepro
4 il pastore onanista.
5 Da quattro(giorni)
6 restadura il fiore
7 sopra la vipera
8 che gonfia il suo veleno,
9 da cinque
10 il sasso è fermo
11 sotto la luna
12 e sotto il sole.
13 Da sei giorni
14 colui che cammina
15 trova la stessa terra,
16 euna la foglia2 indifferente,
17 da sette il mare tutte le
18 ilmare è uguale sulle spiaggie. [sic]
19sulle spiaggie [sic] fermo
20 da ottoche scrivo astro dura
21dura il digiuno perfetto digiuno
22 di unnuovo astro,
23 da un giorno da quando
24 (la mia forza sempre
- “Io sono un cantore d’osteria”: edito in Paolo Volponi, “Poesie giovanili”, Einaudi, Torino, 2020, pp. 30-31.
- “Le donne si lavano il ventre”: edito in Paolo Volponi, “Poesie giovanili”, p. 32.
1 Io sono un cantore d’osteria
2 che canta canzoni di terra.
3
4 e l’anima di un
5 che
6
7 Io sono un’anitra gialla
8
9 un garofano
10
11 e aspetta sotto un ponte.
12
13
14 Io porto speroni
15 ma non ho cavallo,
16 ho solo un specchio
17 per le vergini a primavera
18
19 cascate d’umori
58.1v
1 e mosche ingorde.
2 ma Io amo le donne dell’ultima strada
3
4 Mia madre mi ha pettinato
5 e bagnato i capelli con la saliva,
6 io sono un santo
7 che non ha giorno nel calendario.
8 Fonda è la nebbia sul fiume,
9 passa una barca
10 che non si vede.
11 Sotto l’orologio della stazione
12 è arrivato un giovane
13 con un’arancia in mano.
58.2r
1 mentre Qualcuno chiamòva [sic] l’uomo
2 che era morto nel campo.
3 Io sono il sasso che non si muove
4 l’albero che aspetta.
5 I treni passano
6 dove
7 dei pescatori.
8 Le quaglie arrivano
9 e vanno via,
10 resta l’uccello
11 che canta sull’albero
12 dove Giuda si
13
14
58.2v
1 I cavalli d’argento
2 calpestano i fuochi spenti,
3 e {. . .} l’alba è già sulla testa
4 d’ogni altro animale.
5
6
7 fioriscono sulle spalle dei fanciulli,
8 i frati
9 cantano il mattino
10 con grossi falli digiunali .
11 Vicina alle strade
12 piange la vergine Erminia
13 ed io non ho
14 tanto\coraggio di andare.
15 guardano
16 come cani accecati,
17 e sui torrioni
18 batte
19 uno con bianca camicia.
20 Lascio il giorno
21 agli insetti,
58.3r Versi 2-9 depennati
1 I cavalli
2
3 calpestano i fuochi spenti
4 e l’alba
5 è già nelle mani.
6 Io non so dove andare
7
8 come cani accecati,
9
10
11 la vedova alla finestra,
12
13 dal vigneto
14
15 dalla fonte.
58.3v
1b teneri
1a dolci come ginestre.
2 L’uomo è un fante di giuoco
3 con la coppa sulla spalla
4 e il volto nascosto.
58.4r
1 Come le donne
2 in vicolo del Lupo
3 si chiamano con nomi di città
4 hanno piazze {. . .},
5
6 e sguardi di fontane.
7
8 d’aceto sulla fronte.
9 come antichi guerrieri
10 amputati sul
11 A mario dei fiori,
12 {. . .} capellute,
13 cingono collane d’oro;
14 Il seno e la cintura
15 come carta da giuoco.
16 L’uomo è una collina di ginestra
17 con la faccia sepolta.
18 Un cavaliere bussò
19 alla Fontanella borghese
20 ma la sua muta di cani
21 disperse le giovani,
58.4v
1 e il sangue sprizzato sui muri
2 fu pressato di calcina.
3 Tristi canzoni
4 a capo le case
5 hanno le spose dei marinai,
6 con le terrazze del Sud
7 e gli spari dei finanzieri.
8 A via del P.......
58.5r
1 tutte di vene celesti.
2 Il sangue sprizzò sulle facciate
3 che furono imbiancate di calcina.
4 Le meretrici di via Fontanella
5 giacciono come sponde.
6 e Sulla loro sabbia
7 s’accovaccia
8 l’anatra colorata.
9 A capo le case
10 sono le spose dei marinai
11 dalle tristi canzoni,
12 con le terrazze del sud
13 e gli spari dei finanzieri.
14 mentre a via del Pellegrino
15 materne
16 allattano i figli nascoste (dietro le porte)
17 e chiedono ai carrettieri
18 notizie dei paesi.
58.5v
1 In via dei Giubbonari
2 e via de Coronari
3 quante gli storni
4 a torre argentina,
5 ricche di denti,
6 portano l’uomo in barca
7
8 ma con le mani
9 toccano la sponda fresca del fiume,
10
11 e con gli occhi
12 seguono gli alberi
13 vestiti da soldati.
14
15 agli Avignonesi
16 hanno viso di tabacco
17 e ventre
18 cantano canzoni
19 non udite per le strade,
20
21 scendendo
22 col tacco d’oro.
58.6v
1 Le donne si lavano il ventre
2 ancora ansante,
3 come i cani
4 che vegliano il mio sonno.
5 Ora i vogliosi cavalli
6 calpestano i fuochi spenti
7 e l’alba è già nelle mani
8 che pettinano uccelli.
9 Si alza il falc
10 che ha scoperto le strade,
11 ma io
12 non so dove andare,
13 poiché i paesi
14 guardano come cani accecati
15 e sui torrioni
16 batte il rame
17 uno con bianca camicia,
18 forse lo sposo
19 della mia donna.
58.7r
1 che dalla roccia
2 ha visto le strade.
58.7v
1 In queste notti
2 di gran vento
3 piange la vergine Erminia
4 e il carrettiere
5 s’accompagna
6 ai cani dei crocivia [sic]
7 che fuggono alle croci
8 con lampi di fuoco.
58.8v
1 I primi due,
2 poi vento di tre giorni
3 ascolta nel ginepro
4 il pastore onanista.
5 Da quattro
6 resta
7 sopra la vipera
8 che gonfia il suo veleno,
9 da cinque
10 il sasso è fermo
11 sotto la luna
12 e sotto il sole.
13 Da sei giorni
14 colui che cammina
15 trova la stessa terra,
16 e
17 da sette il mare tutte le
18 il
19
20 da otto
21
22 di un
23 da un giorno da quando
24 (
- “Io sono un cantore d’osteria”: edito in Paolo Volponi, “Poesie giovanili”, Einaudi, Torino, 2020, pp. 30-31.
- “Le donne si lavano il ventre”: edito in Paolo Volponi, “Poesie giovanili”, p. 32.
Description level
Archivist's notes
1 fascicoletto d'agendina (da "lunedì 1 gennaio" a "martedì 16 gennaio") contenente poesie manoscritte, autografe. La prima, sulla carta 1 recto, è "Io sono un cantore d'osteria" (incipit).
Testi a penna nera e blu con depennamenti, cancellature e correzioni.
Carte 6 e 8 recto bianche.
Inediti: “I cavalli d’argento”; “I cavalli dal piede d’argento”; “In queste notti”.
Frammenti del testo “mentre Qualcuno chiamò l’uomo” si ritrovano in “La notte delle ceneri” (in “L’antica moneta”)
Parti o frammenti testuali di “dolci come ginestre”; “Come le donne”; “e il sangue sprizzato sui muri”; “tutte di vene celesti.”; “In via dei Giubbonari”, si ritrovano in “Stanze romane” (in “L’antica moneta”)
Frammenti del testo “I primi due,” si ritrovano in “Vento di tre giorni” (in “L’antica moneta”)
Editi in “Poesie giovanili”, 2020: “Io sono un cantore d’osteria”; “e mosche ingorde.”; “Le donne si lavano il ventre”; “che dalla roccia”
Testi a penna nera e blu con depennamenti, cancellature e correzioni.
Carte 6 e 8 recto bianche.
Inediti: “I cavalli d’argento”; “I cavalli dal piede d’argento”; “In queste notti”.
Frammenti del testo “mentre Qualcuno chiamò l’uomo” si ritrovano in “La notte delle ceneri” (in “L’antica moneta”)
Parti o frammenti testuali di “dolci come ginestre”; “Come le donne”; “e il sangue sprizzato sui muri”; “tutte di vene celesti.”; “In via dei Giubbonari”, si ritrovano in “Stanze romane” (in “L’antica moneta”)
Frammenti del testo “I primi due,” si ritrovano in “Vento di tre giorni” (in “L’antica moneta”)
Editi in “Poesie giovanili”, 2020: “Io sono un cantore d’osteria”; “e mosche ingorde.”; “Le donne si lavano il ventre”; “che dalla roccia”
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Italiano
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