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http://hdl.handle.net/20.500.12731/9050
Titolo: | Reliquiario a cassetta con reliquia e autentica di reliquia | Autore: | ambito italiano | Datazione (data puntuale o estremi cronologici): | 13-mag-1781 | Data secolare: | sec. XVIII | Oggetto ⁄ Tipologia: | Cassetta in piombo | Soggetto: | Reliquiario | Dati tecnici: | Reliquiario: cm 5 x 3,5 x 1; Autentica reliquia: cm 5 x 7 | Ubicazione: | Chiesa di San Girolamo | Localizzazione (Comune / Provincia): | Urbino (PU), PU | Descrizione dell'opera: | L'oggetto ritrovato presso il primo altare a sinistra della Chiesa di San Girolamo, è di straordinario interesse: si tratta di un reliquiario a cassetta, in piombo, che era situato sulla mensa d'altare all'interno della propria capsula marmorea. Il reliquiario si presenta di forma rettangolare, chiuso da sigillo in cera lacca, contrassegnato da uno stemma con tre monti e tre stelle (della Famiglia Monti), e al suo interno racchiude la reliquia del Santi Martiri Teofilo e Innocenza con l'autentica della reliquia manoscritta in latino. Il reliquiario è in discrete condizioni, si presenta rotto da un lato; la reliquia probabilmente di tessuto si presenta in pessime condizioni; l'autentica invece si è conservata molto bene e ci consente di datare puntualmente l'oggetto al 1781, 13 maggio, e di risalire alla consacrazione dell'altare per mano dell'arcivescovo Domenico Monti (14 aprile 1766-8 settembre 1787) cui è legata un'indulgenza ai fedeli. Nell'Inventario del 1 aprile 1853 vengono descritti tutti i beni appartenenti alla chiesa e al convento di san Girolamo; nella sezione dedicata agli altari della chiesa si apprende che l'altare maggiore ospitava la reliquia delle gambe del Beato Pietro; nell'altare di Santa Paola e Eustochio vi erano le ossa e il sangue di San Fedele Martire. Custodire le reliquie dei martiri negli altari è un antico costume della Chiesa, come specificato dall’Ordinamento Generale del Messale Romano, “Si mantenga l’uso di deporre sotto l’altare da dedicare le reliquie dei Santi, anche se non martiri. Però si curi di verificare l’autenticità di tali reliquie”. L’ordinanza di Papa Felice I (ca. 270) di celebrare il Santo Sacrificio della Messa ‘sulle tombe dei martiri’ confermava meramente un costume esistente da lungo tempo. In seguito i resti dei santi vennero trasferiti dal luogo della loro sepoltura, e posti all’interno di altari appena eretti. Il luogo in cui venivano seppelliti i martiri, ovvero l’altare costruito sulla loro tomba e anche la chiesa che lo racchiudeva, era in genere chiamato confessio (luogo di confessione) o memoria (memoriale). Per i primi cristiani era comune celebrare Messe memoriali nelle catacombe, sopra le tombe dei santi. Questa pratica proseguì quando vennero costruite le chiese, trasferendo le reliquie dei santi nell’altare. È interessante che ci sia un passo nella Bibbia che si riferisce profeticamente a questa pratica: “Quando l’Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l’altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa” (Apocalisse 6, 9). In questo senso, la pratica di mettere le reliquie sotto l’altare è del tutto biblica. Iscrizione: Anno MDCCLXXXI. Die XIII. May/ Ego Dominicus Monti Archipiscopus Urbini/ consecravi Altare hoc in honorem/ S.S. M.M. Theofholi et Innocentie, quo/rum Reliquias in eo inclusi, et sin/gulis Christi fidelibus hodie unum/ Annum de vera Indulgentia infor/ma Ecclesie consueta concessio |
Stato di conservazione: | mediocre |
Identificativo URI: | http://hdl.handle.net/20.500.12731/9050 | Licenza: | ![]() |
Compare nelle collezioni: | Biblioteca Universitaria San Girolamo |
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