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Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/20.500.12731/8665
Issue Date: 1587
Chronology: XVI sec.
Title: Lamiarum. Casa Vincenzi. Processi a Streghe ed ai Bestemmiatori, Atti giudiziarj diversi e carte relative,
Content: 
L’importantissimo documento merita senz’altro un’attenzione particolare.
Nella prima parte esso riporta le scritture relative al processo a donna Laura da Farneta, che si concludono al recto della carta 101.
Al recto della carta 104 inizia la parte relativa ai bestemmiatori, che occupa la parte finale del volume:
l’arciprete Giuseppe Antaldi attesta che a Fermignano una donna, sfogando la sua afflizione per le miserie che l’opprimevano, proruppe in parole ingiuriose nei confronti della giustizia di Dio; nel Conservatorio delle Zitelle di Urbino, la giovane Agata Ugolini si auto - accusa di esser caduta due volte in un atto di disprezzo contro l’immagine di Gesù Crocifisso, ponendosela sotto i piedi, ecc.
In particolare gli atti del processo alla presunta strega donna Laura da Farneta (che si svolse dall’inizio del mese di agosto del 1587 fino alla fine del mese di gennaio del 1588) sono storicamente assai significativi, perché - per i precisi convincimenti politici dei suoi signori - l’antico ducato di Urbino non vide mai, in nessuna città dello stato, l’istituzione del Tribunale dell’Inquisizione, che invece nel 1631, subito dopo la morte di Francesco Maria II della Rovere, venne impiantato nella periferica sede di Gubbio.
Quello a donna Laura sembra dunque essere l’unico processo per stregoneria svoltosi a Urbino in epoca ducale, grazie ad un insieme di particolari circostanze che rendono effettivamente plausibile l’ipotesi di un disegno politico, atto a indebolire il potere ducale e favorire la devoluzione allo Stato della Chiesa.
Monsignor Antonio Giannotti fu arcivescovo di Urbino dal 1578 al 1597, ma per ben otto anni, dal 1585 al 1593, fu assente perché gli fu affidata la vice - legazione di Avignone; durante tale periodo fu sostituito dal vicario apostolico Paolo Pagani, e a processare Laura presso il tribunale arcivescovile fu proprio lui, coadiuvato dal vicario foraneo, che era l’ausiliario del vescovo che si occupava delle zone di periferia della diocesi, in campagne spesso impervie (la Villa di Santa Croce del castello di Farneta si trovava nella vicaria foranea di Acqualagna).
Risulta interessante seguire l’allucinato racconto di come si sia provveduto a far aderire a viva forza donna Laura allo stereotipo della strega tempestaria, caratterizzata dalla facoltà di comandare alle regioni aeree, anche se in realtà era solamente una medichessa – erborista, detentrice di un insieme di credenze, conoscenze, pratiche mediche popolari ed empiriche, trasmesse per via matrilineare, che erano l’unica (e per altro dubbia) risorsa sanitaria delle popolazioni meno abbienti, che vivevano in condizioni igieniche spaventose, dovute alla miseria estrema.
Il manoscritto non ci dice che ne è stato della strega di Farneta: le ultime cose che sappiamo sono che Paolo Pagani, non riuscendo a strappare la piena confessione, fece visitare la malcapitata da due medici, i quali stabilirono che poteva essere tranquillamente torturata, nonostante i suoi 70 anni, età venerabile per l’epoca; tutto lascia supporre che l’imputata morì a causa del supplizio della corda, al quale fu sottoposta più volte grazie ai medici compiacenti.

BIBLIOGRAFIA
Peruzzi, Piergiorgio, Note sull’elemento soggettivo nel reato di stregoneria nel diritto comune, in: Stregoneria e streghe nell'Europa moderna. Convegno internazionale di studi (Pisa, 24 - 26 marzo 1994), a cura di Giovanna Bosco e Patrizia Castelli, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni librari, le istituzioni culturali e l'editoria; Pisa, Biblioteca universitaria, 1996, p. 259 – 272. Scritto ripubblicato in: «Rivista Italiana di Diritto e Procedura Penale», (1996) p. 593 - 609.
L’autore segue il percorso storico attraverso il quale gli elementi che vanno a comporre il mondo delle presunte streghe vengono visti dapprima come sogni, fantasie, poi come fatti reali, infine come fatti gravemente antisociali, che era necessario eliminare con tutti i mezzi. Viene giuridicamente lumeggiato quello che sembrerebbe essere il cuore della condotta criminosa di donna Laura: l’essersi andata indebitamente qualificando come il soggetto intermediario tra la terra ed il cielo.
Murano, Giovanni, La stregoneria nel Ducato di Urbino alla fine del Cinquecento. Processo a donna Laura di Farneta – Urbino 1587. Urbino, Monacchi Editore, 2009, 254 p., ill., 23 cm.
L’autore, nel cercare le cause del processo a donna Laura da Farneta, esamina con attenzione il documento, e giunge a far emergere tre fattori:
l’ambizione del vicario apostolico Paolo Pagani, protagonista di una vittoria su un presunto pericolo per la collettività dei fedeli, e quindi pronto a fare progressi all’interno della gerarchia ecclesiastica;
la volontà, portata avanti dal Concilio di Trento, di eliminare alcune pratiche popolari di carattere superstizioso;
l’esigenza del papato di affermare il suo predominio su Urbino, esigenza che avrà piena soddisfazione il 28 aprile 1631, con la morte dell’ultimo duca.

WEBGRAFIA
Biagianti, Filippo, Donna Laura. Memorie scritte da un processo ad una strega (2015), con Federico Marcucci, https://www.youtube.com/watch?v=uLQ5ob6fRkA&t=1049s
Il documentario (38’ 42”), realizzato dagli allievi del corso di Video editing dell’Accademia di Belle Arti di Urbino (Biennio Specialistico, Visual and Motion Design) si propone molto semplicemente di riassumere la triste vicenda di donna Laura da Farneta. Dopo una proiezione (con successivo dibattito pubblico) tenutasi al cinema Nuova Luce di Urbino nel 2015, il filmato è stato caricato sulla piattaforma web YouTube.
Description level: Busta 039 
URI Identifier: http://hdl.handle.net/20.500.12731/8665
Archivist's notes: 
Segnatura di collocazione dell’originale: ‘Fondo della Congregazione di Carità, Busta 39, Fascicolo I’.
Physical type: Volume
Extrinsic description: 
Manoscritto cartaceo, legato in piena pergamena novecentesca, secoli XVI - XVIII, millimetri 280 x 220, 113 carte numerate.
Preservation status: 
Buono
Notes on the preservation status: 
Restaurato
Language: Latino
Project: Attività di acquisizione ottico digitale del Fondo Antico dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo 
Keywords: Stregoneria
Processo alle streghe
Streghe
Atti giudiziari
Atti criminali
Acta criminalia
Appears in Collections:1.2 Sezione Manoscritti

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