Rinnovo in enfiteusi
Archival Unit
6
Issue Date
March 11, 1239
Chronology
XIII sec
Content
Bellabranca e fratelli, figli di Gentile, rinnovano in enfiteusi Coppumbuono e suo padre, nella villa di Finocchietto ed altrove.
Rog. Giacomo notaro.(1)
Rog. Giacomo notaro.(1)
Description level
Archivist's notes
Busta 15
(1) Currado Curradi, in un suo lavoro dedicato alle origini della famiglia Brancaleoni, prende in esame questa pergamena, e ne fa un riassunto che verrà trascritto qui di seguito, ad integrazione del regesto di Luigi Nardini sopra riportato:
Bellabranca, figlio del fu Gentile Brancaleoni, per sé e per i suoi fratelli concede a Cotimbono (poi scritto Corrimbono), del fu Bonacorso de Fenoccleto, «totum podere» tenuto dal padre e ora da lui per il censo annuo di 5 soldi di buoni ravennati.
Bellabranca si impegna a garantire l’uso del podere e dichiara di aver ricevuto la rinuncia fatta da Corrimbono della metà de Camescio dei figli Barfoli e della metà del loro tenimentum.
L’atto è rogato in foro Pontis dal notaio Accorre, alla presenza dei testi Alberico Brancaleoni, Tebaldo Zanucoli e Rusticelli de Carda.
Curradi, Currado, Pergamene sulle origini dei Brancaleoni di Piobbico, in: I Brancaleoni e Piobbico. Atti del I Convegno di storia locale, Piobbico 2 - 3 settembre 1983, Palazzo Brancaleoni, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale delle Marche e della Deputazione di Storia Patria per le Marche, Piobbico, a cura della Amministrazione Comunale di Piobbico, 1985, p. 107 – 128.
(1) Currado Curradi, in un suo lavoro dedicato alle origini della famiglia Brancaleoni, prende in esame questa pergamena, e ne fa un riassunto che verrà trascritto qui di seguito, ad integrazione del regesto di Luigi Nardini sopra riportato:
Bellabranca, figlio del fu Gentile Brancaleoni, per sé e per i suoi fratelli concede a Cotimbono (poi scritto Corrimbono), del fu Bonacorso de Fenoccleto, «totum podere» tenuto dal padre e ora da lui per il censo annuo di 5 soldi di buoni ravennati.
Bellabranca si impegna a garantire l’uso del podere e dichiara di aver ricevuto la rinuncia fatta da Corrimbono della metà de Camescio dei figli Barfoli e della metà del loro tenimentum.
L’atto è rogato in foro Pontis dal notaio Accorre, alla presenza dei testi Alberico Brancaleoni, Tebaldo Zanucoli e Rusticelli de Carda.
Curradi, Currado, Pergamene sulle origini dei Brancaleoni di Piobbico, in: I Brancaleoni e Piobbico. Atti del I Convegno di storia locale, Piobbico 2 - 3 settembre 1983, Palazzo Brancaleoni, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale delle Marche e della Deputazione di Storia Patria per le Marche, Piobbico, a cura della Amministrazione Comunale di Piobbico, 1985, p. 107 – 128.
Physical type
Rotolo
Preservation status
Buono
Language
Latino
File(s)
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Name
0006A_R.jpg
Size
7.73 MB
Format
JPEG
Checksum (MD5)
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