Donazione di Eugenio del quondam Bartoccio a Gentile di Brancaleone
Archival Unit
3
Issue Date
August 13, 1232
Chronology
XIII sec
Content
Eugenio del quondam Bartoccio fa donazione irrevocabile inter vivos, a Gentile di Brancaleone II ed a Isabetta di lui moglie. A lora volta i Signori Brancaleoni rinnovano in enfiteusi il detto Eugenio.(1)
Description level
Archivist's notes
Busta 15
(1) Luigi Moranti, in un lavoro dedicato ai documenti del Dugento conservati dalla Biblioteca Universitaria di Urbino, prende in esame questa pergamena, giudicata particolarmente importante, della quale viene riportata la trascrizione integrale preceduta da un riassunto che viene riportato qui di seguito, ad integrazione del regesto di Luigi Nardini sopra riportato:
Testo molto scorretto. Zugno del fu Baroncio fa donazione irrevocabile «inter vivos» a Gentile Brancaleoni e a sua moglie Risabella di tutti i suoi beni, mobili ed immobili, ricevendone in compenso l’investitura.
I suoi beni sono:
a) un pezzo di terra cinto da siepe con casa, chiamato dallo stesso «clausuram meam», situato sul colle degli Accinelli presso i beni di Ranuti Piccoli;
b) un pezzo di terra situato, come sopra, presso la strada che conduce alla via della «Spinuncla»;
c) un pezzo di terra situato nel Piano della Chiusa presso il fiume Biscubio ed ai beni di Ranutio Piccoli;
d) un pezzo di terra in luogo detto «Le Scalelle» presso il fiume Biscubio ed ai beni di Ranutio Piccoli;
e) tutto ciò che possiede dal rio degli Accinelli salendo per il rio detto «Battitiga» e tornando verso il fiume Biscubio fino al rio degli Accinelli.
Zugno poi dice di essere stato loro uomo da circa 40 anni e che per tale si conferma; che vuol vivere sotto il loro dominio e tra i coloni residenti e permanenti.
Passa poi a dire che per la festa di Santa Maria di Agosto di ogni anno pagherà per l’affittato servizio 22 denari ravennati in compenso delle cose ricevute.
Termina col dire che si multerà di 20 libbre se non osserverà i predetti impegni.
Ci troviamo di fronte ad un caso che era molto più frequente nell’alto medioevo, in cui un individuo libero, non sentendosi abbastanza forte per difendere la propria libertà, e non volendo sottoporsi al gravame delle tasse, preferisce mettersi sotto la protezione di un signore (Solmi, Arrigo, Storia del diritto italiano, Milano, 1930, p. 355 sgg.).
Moranti, Luigi, Carte del secolo XIII nell’Archivio Storico Urbinate, in: Studi in onore di Riccardo Filangieri, v. 1, Napoli, L’Arte Tipografica, 1959, p. 199 – 215.
(1) Luigi Moranti, in un lavoro dedicato ai documenti del Dugento conservati dalla Biblioteca Universitaria di Urbino, prende in esame questa pergamena, giudicata particolarmente importante, della quale viene riportata la trascrizione integrale preceduta da un riassunto che viene riportato qui di seguito, ad integrazione del regesto di Luigi Nardini sopra riportato:
Testo molto scorretto. Zugno del fu Baroncio fa donazione irrevocabile «inter vivos» a Gentile Brancaleoni e a sua moglie Risabella di tutti i suoi beni, mobili ed immobili, ricevendone in compenso l’investitura.
I suoi beni sono:
a) un pezzo di terra cinto da siepe con casa, chiamato dallo stesso «clausuram meam», situato sul colle degli Accinelli presso i beni di Ranuti Piccoli;
b) un pezzo di terra situato, come sopra, presso la strada che conduce alla via della «Spinuncla»;
c) un pezzo di terra situato nel Piano della Chiusa presso il fiume Biscubio ed ai beni di Ranutio Piccoli;
d) un pezzo di terra in luogo detto «Le Scalelle» presso il fiume Biscubio ed ai beni di Ranutio Piccoli;
e) tutto ciò che possiede dal rio degli Accinelli salendo per il rio detto «Battitiga» e tornando verso il fiume Biscubio fino al rio degli Accinelli.
Zugno poi dice di essere stato loro uomo da circa 40 anni e che per tale si conferma; che vuol vivere sotto il loro dominio e tra i coloni residenti e permanenti.
Passa poi a dire che per la festa di Santa Maria di Agosto di ogni anno pagherà per l’affittato servizio 22 denari ravennati in compenso delle cose ricevute.
Termina col dire che si multerà di 20 libbre se non osserverà i predetti impegni.
Ci troviamo di fronte ad un caso che era molto più frequente nell’alto medioevo, in cui un individuo libero, non sentendosi abbastanza forte per difendere la propria libertà, e non volendo sottoporsi al gravame delle tasse, preferisce mettersi sotto la protezione di un signore (Solmi, Arrigo, Storia del diritto italiano, Milano, 1930, p. 355 sgg.).
Moranti, Luigi, Carte del secolo XIII nell’Archivio Storico Urbinate, in: Studi in onore di Riccardo Filangieri, v. 1, Napoli, L’Arte Tipografica, 1959, p. 199 – 215.
Physical type
Rotolo
Preservation status
Buono
Language
Latino
File(s)
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Name
0003A_R.jpg
Size
10.2 MB
Format
JPEG
Checksum (MD5)
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