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Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/20.500.12731/6996
DC FieldValue
dc.coverage.temporalXVIII sec.
dc.date.accessioned2022-02-19T11:20:58Z
dc.date.available2022-02-19T11:20:58Z
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/20.500.12731/6996
dc.descriptionManoscritto cartaceo, legato in cartone ricoperto con carta fiorata, secolo XVIII, millimetri 437 x 300, [38] carte non numerate, delle quali la prima e le ultime quattro sono bianche.
dc.description.preservationBuono
dc.format.mediumCarta
dc.language.isoit
dc.relationAttività di acquisizione ottico digitale del Fondo Antico dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
dc.subjectpergamene
dc.titleRepertorio e compendio di ciascuna delle pergamene dell'Archivio Baronale delle loro eccellenze i Signori Conti Brancaleoni del Piobbico. Formato d'ordine e commissione dé Signori Conti Pietro Maria Mattarazzi Brancaleoni e Benedetto di lui figlio e successore
dc.typeregistry
dc.type.physicalregistry>
dc.rights.licenseCC BY
dc.relation.fondStrumenti di ricerca
dc.description.archivist<div style="text-align: justify;"> Segnatura di collocazione: Ufficio Fondo Antico dell’ateneo urbinate. Per quanto riguarda questo manoscritto, molto utile per chiunque voglia studiare le 541 pergamene del c. d. Archivio dei Conti Brancaleoni, attualmente conservate presso la Biblioteca Universitaria di Urbino (1213 - 1648), va detto che Luigi Moranti non lo incluse nel suo noto indice dei manoscritti edito nel 1954, perché esso aveva lo status di documento amministrativo interno all’ Ufficio Fondo Antico, dove effettivamente ancora oggi trovasi conservato. Tuttavia, in occasione di un convegno piobbichese del 1983, tornò ad esaminarlo con attenzione, e ne fornì una descrizione che sembra opportuno riportare qui di seguito: <div style="padding-left: 15px; padding-right: 15px; font-size: 90%;"> Interessante, in particolare, è il primo Regesto di queste pergamene compilato con estrema cura. Nelle prime pagine vi è un indice riassuntivo di ciascuna pergamena in ordine cronologico, un indice delle Indizioni, segue poi il Regesto vero e proprio con note illustrative sui personaggi citati e i documenti sono corredati con alberi genealogici. È un registro di formato grande, la prima e le ultime carte sono bianche, rilegato in cartone ricoperto con carta fiorata ed è in buono stato di conservazione eccetto qualche strappo rappezzato con carta gommata. Sul verso della quarta carta c’è un prospetto generale dei 24 mazzi in cui sono divise tutte le pergamene con a fianco le date estreme di ciascun mazzo. Segue poi una spiegazione su come venivano calcolati gli anni i mesi e i giorni nei vari periodi di tempo (il compilatore dice di aver fatto questo chiarimento perché chi ha consultato alcuni di questi documenti ha dimostrato di non aver cognizione in materia). Nelle carte successive c’è un breve riepilogo del contenuto di ogni pergamena con una dissertazione sui vari rami della famiglia Brancaleoni. Accenna anche a due stemmi gentilizi della famiglia: uno, piccolo, che si trovava appeso ad una pergamena in possesso di un certo Giovanni Antonio Bertozzi Pucci professore di medicina, l’altro, più grande, trovato fra i ruderi del castello delle Ripe e posseduto da don Benedetto Perugini. Parte di queste pergamene sono state studiate dagli storici locali: dal Gucci [nota numero 8: «A. GUCCI, <i>Memorie della Città di Cagli e de’ Principi suoi dominanti</i>. Manoscritto in cinque volumi presso la Biblioteca Comunale di Cagli»], dal Bricchi [nota numero 9: «F. BRICCHI, <i>Annali della Città di Cagli</i>, Urbino, 1641»], e, da ultimo, da Antonio Tarducci [nota numero 10: «A. TARDUCCI, <i>Piobbico e i Brancaleoni. Memorie storiche</i>, Cagli, 1897»]. Tutto questo nucleo faceva parte dell’archivio domestico dei Brancaleoni e il Tarducci, che le ha consultate per la stesura del suo lavoro (tanto che alcune le ha riportate o per intero o in sunto), ci dice che in quel tempo (1897) si trovavano in Cagli in casa del signor Arnaldo Brunetti [nota numero 11: «Infatti nella bibliografia delle opere consultate le indica: ‘Archivio Matterozzi Brancaleoni presso il signor Arnaldo Brunetti in Cagli’»]. Nella Biblioteca Universitaria di Urbino entrarono negli anni 1918 - 19. Questa notizia penso sia utile agli eventuali studiosi della famiglia Brancaleoni o di Piobbico informandoli, appunto, dove ora si conserva questo importante fondo documentario (Moranti, Luigi, <i>Antichi documenti storici della famiglia Brancaleoni esistenti nella Biblioteca Universitaria di Urbino</i>, in: <i>I Brancaleoni e Piobbico</i>. Atti del I Convegno di storia locale, Piobbico 2 - 3 settembre 1983, Palazzo Brancaleoni, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale delle Marche e della Deputazione di Storia Patria per le Marche, Piobbico, a cura della Amministrazione Comunale di Piobbico, 1985, p. 129 – 140. La citazione è tratta dalle pagine 132 – 133). </div> Per ciò che concerne l’autore, benché il suo nome non figuri in alcun luogo del documento, è scontato concordare col Moranti, che ipotizza il nome del notaio Pietro Paolo Torelli, congettura avvalorata da numerose coincidenze e considerazioni che qui sarebbe troppo oneroso lumeggiare: chi volesse avere notizie ulteriori potrà esaminare il contributo appresso indicato: Liburdi, Enrico, <i>Cronachetta di Giovanni di Nicolò Brancaleoni conte di Piobbico, con Appendice su Paolo Scirri architetto militare durantino del sec. XV</i>, in: «Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le Marche», serie VIII, volume V (1966 - 1967), p. 171 – 202 (in particolare v. p. 175 – 177). Chi invece desiderasse leggere scritti eruditi del Torelli editi a stampa potrà fare riferimento alle <i>Antichità Picene</i> del Colucci, mentre alcune sue lettere sono state pubblicate nel primo dei due volumi che compongono la silloge appresso descritta: <i>Raccolta di lettere inedite d’illustri italiani del secolo XVIII pubblicata ed annotata per cura del Marchese Filippo Raffaelli</i>, Sanseverino, B. Ercolani 1846 – 1848. Va detto inoltre che, operando un confronto tra la realtà attuale e la descrizione settecentesca del Torelli, si ha modo di verificare che 8 (otto) pergamene andarono smarrite, non si sa con sicurezza se all’epoca della permanenza presso l’abitazione cagliese del signor Arnaldo Brunetti oppure se alla fine della Prima Guerra Mondiale, quando furono trasferite a Urbino (v. <i>supra</i>). Per completezza di informazione sarà opportuno ricorrere nuovamente al Moranti, che dal confronto da lui effettuato trasse l’elenco che si riporta qui di seguito: <div style="padding-left: 15px; padding-right: 15px; font-size: 90%;"> Facendo un confronto con i due Regesti le otto pergamene mancanti sono le seguenti: Mazzo I del 29 agosto 1236 (rinnovo di enfiteusi tra Alberico Priore e Giovanni Ugolino per un diritto di signoria sopra Ranuzio di Piccolo per il possesso di terreni detti Valle Canonica e S. Mariano). Mazzo I del 17 agosto 1240 (Bellabranca per sé e suoi fratelli concede in enfiteusi ad Ariminose (?) e Acorambuoni un terreno in Colle S. Silvestro). Mazzo I del 17 agosto 1262 (Bellabranca effettua una permuta con i Canonici e il Rettore dell’Ospedale). Mazzo I del 25 agosto 1262 (Bellabranca e fratelli fanno quietanza al Priore della Canonica di Cagli). Mazzo XX del 12 giugno 1547 (Gli uomini di Piobbico nominano come loro Procuratori Pier Antonio Matteucci e Francesco di Antonio Menzi nella causa contro il conte Monaldo di Roberto Brancaleoni circa il jus di pascolo e far legna nella montagna e pendici del Monte Nerone). Mazzo XXII del 4 settembre 1692 (vertenza tra Mons. A. C. Carlo Marini e Francesco Giuseppe Brancaleoni e gli uomini di Piobbico sul diritto di pascolo e affitto del Monte Nerone). Mazzo XXII del 3 settembre 1693 (vertenza sul possesso e diritto di affittare il Monte Nerone tra Mons. A. C. Carlo Marini e i conti di Piobbico). Mazzo XXII del 14 agosto 1734 (Causa tra la contessa Anna Giulia Brancaleoni e il Marchese Giovanni Brozzi come marito di Maria Laura sorella di Anna Giulia per la successione all’eredità del Conte Pietro Maria Brancaleoni). (Moranti, Luigi, <i>Antichi documenti storici della famiglia Brancaleoni esistenti nella Biblioteca Universitaria di Urbino</i>, in: <i>I Brancaleoni e Piobbico</i>. Atti del I Convegno di storia locale, Piobbico 2 - 3 settembre 1983, Palazzo Brancaleoni, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale delle Marche e della Deputazione di Storia Patria per le Marche, Piobbico, a cura della Amministrazione Comunale di Piobbico, 1985, p. 129 – 140. La citazione è tratta dalle pagine 139 – 140). </div> Finalmente, ci si augura che la valorizzazione, che in questo frangente si cerca di realizzare, di una così significativa mole di informazioni sul casato brancaleonico (dal quale proveniva Gentile, la prima moglie di Federico da Montefeltro) possa contribuire all’opportuno ampliamento delle conoscenze storiche; l’erudito desideroso di avere un quadro più completo della documentazione disponibile (e ancora oggi in parte inindagata) sappia che ulteriori fonti storiche significative sono conservate dall’ Archivio Comunale di Cagli (v. Mei, Gregorio, <i>Catalogo delle pergamene originali degli archivi di Cagli dall’anno 1285 al 1292 nel qual tempo avvenne la traslazione e riedificazione della Città</i>, Cagli, Tip. Balloni, 1889) e dall’Archivio Capitolare di Cagli (v. Palazzini, Giuseppe, <i>Pergamene e carte dell’Archivio capitolare della Cattedrale di Cagli</i>, in «Studia Picena» vol. XXXII, 1964, p. 43 – 90). Descrizione a cura di Federico Marcucci Ufficio Fondo Antico Settore Biblioteche di Ateneo Università degli Studi di Urbino Carlo Bo </div>
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