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Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/20.500.12731/5899
DC FieldValue
dc.coverage.temporalXVII sec.
dc.date.accessioned2021-11-08T10:32:28Z
dc.date.available2021-11-08T10:32:28Z
dc.date.issued1624-06-19
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/20.500.12731/5899
dc.description.preservationBuono
dc.format.mediumCarta
dc.language.isola
dc.relationAttività di acquisizione ottico digitale del Fondo Antico dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
dc.source.contentMastro Girolamo Benedetti fabbro di Urbino e Teresa sua moglie, per liberarsi dai debiti, vendono a Giorgio Cangi da Primicilio ed al nepote Ventura, una bottega posta in Urbino nell’angolo del Borgo di S. Margherita per il prezzo di 200 scudi correnti. Rog. Girolamo Longhi notaio di Urbino.<sup>(1)</sup>
dc.titleVendita
dc.typeitem
dc.type.physicalscroll
dc.rights.licenseCC BY
dc.relation.fondCongregazione di Carità
dc.description.archivistBusta n. 12 <sup>(1)</sup> Si veda il regesto di Antonio Corradini qui di seguito riportato, che aggiunge alcuni particolari, a tratti di interesse anche numismatico: «Mastro Girolamo Benedetti fabbro d’Urbino, e Terizia [Luigi Nardini legge ‘Teresa’, ma per il criterio della lectio difficilior la lettura di Antonio Corradini, ‘Terizia’, sembrerebbe essere più fedele all’originale] sua moglie per liberare il Marito dai debiti colla presenza e consenso di Mastro Daniele Salvj fabbro d’Urbino come fratello germano di detta Terizia, e colla presenza e consenso del Signor Ventura Farina uno de Priori d’Urbino in luogo di un altro parente, in virtù della licenza ottenuta dal Duca Francesco Maria in Urbino sotto il dì 17 Giugno 1624 dopo la supplica, vendono a Giorgio Cangi da Primicilio, ed al suo Nipote Ventura di Baldo Cangi una bottega posta in Urbino nell’angolo del Borgo di S. Margherita presso la casa dei detti venditori dalla parte superiore e posteriore, le strade pubbliche da due, ed i beni di Mastro Alessandro Cesarj Sartore d’Urbino per il prezzo di 200 scudi correnti da 20 grossi per scudo, subito sborsati in tanti paoli papali facenti la detta somma; Per il qual prezzo il detto Giorgio compratore promette rivendere la detta bottega ai detti Coniugi dentro al termine di sei anni. Il Signor Marcello Depretis Pretore d’Urbino assiso sopra un<a> carrega di legno nella detta casa dei Venditori, udite le dette cose v’interpose il Decreto etc. Rog. Girolamo Longhi. Supplica al Duca etc. Adi 7 Maggio 1638 Lucantonio Amadori Notaro d’Urbino, ed Archivista ne cavò la copia autentica.» Corradini, Antonio, <i>Spoglio delle pergamene urbinati</i> (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume II, carte 135 verso – 136 recto (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).
dc.rights.noteAcquisizione digitale eseguita in data: novembre 2021 Strumentazione: Scanner planetario Zeutschel OS 12002 Tipo immagine: TIFF Risoluzione: 400 dpi Spazio colore: RGB 24 bit Profilo colore: OS12002_mG
dc.contributor.corporatebodyCongregazione di Carità
dc.identifier.archivalunit579
item.openairetypeitem
item.date1624-06-19
item.treefondsrootSezione pergamene
item.languageiso639-1la
item.fulltextWith Fulltext
item.grantfulltextopen
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf
item.cerifentitytypePublications
Appears in Collections:1.1 Sezione Pergamene
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