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Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/20.500.12731/5889
DC FieldValue
dc.coverage.temporalXVII sec.
dc.date.accessioned2021-11-08T10:32:27Z
dc.date.available2021-11-08T10:32:27Z
dc.date.issued1606-04-18
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/20.500.12731/5889
dc.description.preservationBuono
dc.format.mediumCarta
dc.language.isola
dc.relationAttività di acquisizione ottico digitale del Fondo Antico dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
dc.source.contentTaddeo Castellucci di Urbino, nel suo testamento, disponendo dei suoi beni, lascia alla Fraternita di Piandimercato la propria casa di abitazione posta in Urbino nel Borgo del Monte e più una possessione nella corte di S. Giovanni del Tavoleto, col peso ai Rettori di aver cura di esso della malattia e decrepitezza. Rog. Giammaria Zibetti notaro di Urbino.<sup>(1)</sup>
dc.titleTestamento
dc.typeitem
dc.type.physicalscroll
dc.rights.licenseCC BY
dc.relation.fondCongregazione di Carità
dc.description.archivistBusta n. 12 <sup>(1)</sup> Si veda anche il regesto del Corradini: «Carta. Taddeo Castellucci d’Urbino nel suo testamento si lascia sepolto a S. Domenico, e vuole, che al suo mortorio sia chiamata la Compagnia dello Spirito Santo, il Capitolo dell’Arcivescovado, ed i Frati di S. Domenico. Lascia alla detta Compagnia dello Spirito Santo 10 fiorini di moneta vecchia, ed altri 5 fiorini alla Chiesa di S. Maria della Bella nel Borgo di S. Paolo. Lascia alla Compagnia del Rosario della Cappella dov’è posta l’Immagine dell’Annunziata d’Urbino 300 fiorini, che hanno a censo Tommaso e Fratelli de Pellegrini, e più un pezzo di terra vignata, ginestrata, ed alberata nella Corte della Città in vocabolo Lenaldi, coll’obbligo ai Confratelli di far celebrare in perpetuo in ciascun mese una Messa cantata, e tre lette nel detto Convento di S. Domenico. Lascia alla Compagnia della Morte cinque fiorini. Lascia alla Compagnia del Nome di Dio in S. Domenico un pezzo di terra vignata, cannetata, e alberata nella Villa di Cella di pietra con una capanna presso i beni di Gaspare, e di Gianbernardino de Mainardi etc. col peso di far celebrare in perpetuo due messe al Mese per il detto Testatore. Lascia a Corvino Corvini suo Nipote 100 fiorini, che ha a censo Girolamo Agnellini, col patto che non possa pretendere altro, sotto pena della privazione di detto Legato, che in tal caso ricada alle Monache di S. Chiara. Lascia alla Fraternita di Pian di mercato la Casa solita abitazione di detto Testatore posta in Urbino nel Borgo del Monte presso i beni di Polidoro Baldelli, la strada etc. E più una possessione nella Corte di S. Giovanni del Tavoleto col peso ai Rettori di aver cura di esso nella malattia, decrepitezza etc. E caso che i detti Rettori ricusassero questo legato, lascia questi beni alla Compagnia del Nome di Dio coll’istesso peso; e se anche questa lo ricusasse, lascia i detti beni al Monastero di S. Chiara col detto peso. Di più i detti Rettori, seguita la morte del Testatore, facciano inventariare i beni mobili della detta casa, venderli al più presto, e coi denari ritratti pagare il funere, e col residuo facciano celebrare le messe in S. Domenico. In tutti gl’altri suoi beni instituisce erede la detta Fraternita di Piandimercato col peso ai Rettori di far celebrare nel giorno dopo la morte del Testatore un uffizio col maggior numero di messe in S. Domenico, farlo ivi seppelire avanti l’Altar maggiore del Sagramento. Questo testamento si abbia per non fatto qualora vi fossero i figli del Testatore. Che se i detti eredi ricusassero l’eredità col detto peso, sostituisce i Frati di S. Agata col detto peso; e se anche i Canonici di S. Agata la ricusassero, sostituisce i Rettori della Fabbrica di S. Pietro. Rog. Giammaria Zibetti Notaro d’Urbino nella Sagristia di S. Domenico, essendo presenti Padre Agostino d’Arezzo Priore di detto Convento, il Padre Pio Soppriore, Felice Bernabei, Don Bernardino Albanese Abitante in Urbino etc.» Corradini, Antonio, <i>Spoglio delle pergamene urbinati</i> (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume II, carte 132 recto – 133 recto (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).
dc.rights.noteAcquisizione digitale eseguita in data: novembre 2021 Strumentazione: Scanner planetario Zeutschel OS 12002 Tipo immagine: TIFF Risoluzione: 400 dpi Spazio colore: RGB 24 bit Profilo colore: OS12002_mG
dc.contributor.corporatebodyCongregazione di Carità
dc.identifier.archivalunit569
item.openairetypeitem
item.date1606-04-18
item.treefondsrootSezione pergamene
item.languageiso639-1la
item.fulltextWith Fulltext
item.grantfulltextopen
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf
item.cerifentitytypePublications
Appears in Collections:1.1 Sezione Pergamene
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