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Si prega di utilizzare questo identifier per indicare o collegarsi a questo documento: http://hdl.handle.net/20.500.12731/5882
Numero di corda: 562
Data puntuale: 25-lug-1579
Data secolare: XVI sec.
Titolo: Testamento
Soggetto produttore (organizzazione): Congregazione di Carità 
Contenuto: 
Don Giampiero Zangheri, chierico di Urbino, fa testamento, e lascia alla Fraternita di Piandimercato il suo Molino da grano e da olio con tutte le pertinenze posto nella corte del castello di S. Donato in Taviglione.
Rog. Marino Palazzi di Urbino.
Livello di descrizione: Congregazione di Carità 
Identificativo URI: http://hdl.handle.net/20.500.12731/5882
Note dell'archivista: 
Busta n. 12
(1) Si tratta di un documento di particolare interesse, che costituisce un’importante testimonianza storica relativa alla trasmissibilità legale, nel secondo Cinquecento, dei frutti dei benefici ecclesiastici; si veda pertanto anche il regesto di Antonio Corradini, che qui di seguito si riporta integralmente:
«Carta.
Don Giampietro Zangheri Chierico d’Urbino nel suo testamento si lascia sepolto a S. Francesco d’Urbino, alla qual Chiesa lascia quattro fiorini di moneta vecchia etc.
Lascia alla Fraternita di Pian di mercato il suo molino da grano e da olio con tutte le pertinenze, posto nella Corte del Castello di S. Donato in Taviglione nel luogo detto El molino dal Sasso, presso l’Apsa, i beni degli eredi di Baldo da Ca el Giudeo etc. eccettuata la stanza sopra il detto molino dall’olio coll’ingresso, ed un pezzo di selva vicina stata una volta di Antonio Fantini presso i beni dei detti eredi, ed i beni degli eredi di Berardino dei Perticari; col peso di far celebrare la messa quotidiana in perpetuo per il detto Testatore nella Chiesa dello Spirito Santo d’Urbino; il qual legato non accettandosi, o non adempiendosi dalla detta Fraternita, ricada collo stesso peso al Convento di S. Francesco.
Di più i Rettori della detta Fraternita debbano rimettere gratis il debito di 50 scudi a Messer Pietro degli Arcangeli d’Urbino, ed a Berardina sua moglie Nipote di detto Testatore.
In tutti gl’altri suoi beni instituisce eredi universali i magnifici Signori Tideo Mercatucci, e Mariano Zari d’Urbino, obbligandoli a dare ogn’anno tre staja di grano ad Altavilla sua sorella, ed un altro stajo a Battista da Piandelmonte coll’abitazione in una stanza del Podere della Foglia di detto Testatore.
Rog Marino Palazzi d’Urbino nelle case della Chiesa di S. Appollinare, essendo presenti Don Andrea Angeli dalla Pieve di Cagna, Don Giambattista di Sassocorvaro, Don Arcangelo degli Arcangeli dalla Pieve di Cagna, Messer Giulio Maschi d’Urbino, Vitale di Amadore dalla Pieve di Cagna, e Vitale suo figlio, Ascanio Antonelli d’Urbino, e Pietro di Renzo dalla Pieve di Cagna.
[Manicula] In questo testamento si dice, che il Testatore si serve delle Lettere, Indulti, ossia Bolle, e Privilegj Apostolici emanati dal Sommo Pontefice, e concessi ai Chierici Urbinati di poter disporre, e testare degli spogli e frutti dei Benefizj Ecclesiastici, e salva sempre, e riservata la licenza etc.
Questa licenza forse riguarda i Beni Enfiteutici.»
Corradini, Antonio, Spoglio delle pergamene urbinati (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume II, carte 121 verso - 122 recto (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).
Tipologia fisica: Rotolo
Stato di conservazione: 
Buono
Lingua: Latino
Progetto: Attività di acquisizione ottico digitale del Fondo Antico dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo 
Compare nelle collezioni:1.1 Sezione Pergamene

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