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Si prega di utilizzare questo identifier per indicare o collegarsi a questo documento: http://hdl.handle.net/20.500.12731/5860
Numero di corda: 540
Data puntuale: 12-mar-1539
Data secolare: XVI sec.
Titolo: Bolla pontificia con sigillo di papa Paolo III
Soggetto produttore (organizzazione): Congregazione di Carità 
Contenuto: 
Papa Paolo III ordina al Vescovo di Caserta ed al Vicario Generale del Vescovo di Urbino, che a richiesta dei Rettori della Fraternita di Piandimercato, facciano pubblicare in ogni chiesa, avanti al popolo, il Monitorio contro i detentori dei beni del fu Antonio di Gaudenzio di Urbino, il quale lasciò e donò i suoi beni alla detta Fraternita.
Guido de’ Brancaleoni da Mercatello, Vicario del Vescovo di Urbino, comandò il giorno 8 Aprile 1540, che in tutte le chiese venisse pubblicato detto Monitorio.
Il giorno 8 Ottobre 1540, venne fulminato il riferito Monitorio dal sacerdote don Bernabeo, presente don Luigi maestro di grammatica e Bartolomeo di Gaifa chierico.(1)
Livello di descrizione: Congregazione di Carità 
Identificativo URI: http://hdl.handle.net/20.500.12731/5860
Note dell'archivista: 
Busta n. 11
(1) Si veda anche il regesto di Antonio Corradini:
«Pergamena col piombo appeso [sigillo di papa Paolo III].
Paolo Papa Terzo commette al Vescovo di Caserta, ed al Vicario Generale del Vescovo d’Urbino, che a richiesta dei Rettori della Fraternita di Pian di mercato d’Urbino pubblichino, o facciano pubblicare in Chiesa dinanzi al Popolo il Monitorio contro i detentori dei beni, delle scritture etc. del fu Antonio di Gaudenzio d’Urbino, il quale lasciò, e donò i suoi beni alla detta Fraternita, e se dentro al competente termine prefisso non sarà stato sodisfatto dai detentori, e danneggiatori, proferischino contro di essi la sentenza di scommunica, e la facciano pubblicare solennemente.
Il detto Antonio aveva detto di non volere lasciare niente de suoi beni al suo Nipote Gaudenzio figlio di Gentile fratello di detto Antonio, che aveva avuto una possessione, o una terza parte stata di un certo Cola da detto Gentile debitore di detto Antonio nella somma di 100 fiorini.
Da questo, e da una compra e vendita etc. era stata presa l’occasione di nascondere le scritture, negare i debiti e crediti etc.
Guido de Brancaleoni da Mercatello Vicario del Vescovo d’Urbino sotto il dì 8 Aprile 1540 commanda a tutti i Rettori delle Chiese a sé soggette, che ad istanza dei detti Rettore pubblichino il detto Monitorio etc.
Adi 10 Ottobre 1540 fu fulminato il riferito monitorio da Don Bernabeo Sacerdote presente Don Lorenzo Maestro di Gramatica, e Bartolomeo di Gaifa Chierico.»
Corradini, Antonio, Spoglio delle pergamene urbinati (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume II, carta 129 recto e verso (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).
Tipologia fisica: Rotolo
Stato di conservazione: 
Buono
Lingua: Latino
Progetto: Attività di acquisizione ottico digitale del Fondo Antico dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo 
Compare nelle collezioni:1.1 Sezione Pergamene

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