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Si prega di utilizzare questo identifier per indicare o collegarsi a questo documento: http://hdl.handle.net/20.500.12731/5828
Numero di corda: 508
Data puntuale: 26-ott-1518
Data secolare: XVI sec.
Titolo: Vendita
Soggetto produttore (organizzazione): Congregazione di Carità 
Contenuto: 
Ser Pierantonio di Giovanni Gregorio, Ser Giambattista di Antonio di Serafino e Matteo di Giacomo dal castello di Mondolfo, come Sindaci e Procuratori dell’Università di Mondolfo, vendono a Benedetto de’ Bechi da Firenze, abitante in Urbino e Sindaco della Fraternita di Piandimercato, una tenuta di terre culte e selvate nella corte di Mondolfo Steepettino, ossia Piano della Bastia, per il prezzo di 687 fiorini.
Nel detto giorno ed anno, il detto Ser Pierantonio per proprio conto, vende alla detta Fraternita una tenuta di terre nel detto luogo, per il prezzo di 110 fiorini.
Nel detto giorno ed anno, Giuliano di Giovanni da Citerna vende, come sopra, un pezzo di terra culta nel detto luogo per il prezzo di 33 fiorini.
Rog. Antonio del quondam Ser Simone d’Antonio.(1)
Livello di descrizione: Congregazione di Carità 
Identificativo URI: http://hdl.handle.net/20.500.12731/5828
Note dell'archivista: 
Busta n. 11
(1) Si veda anche il regesto del Corradini, assai più circostanziato:
«Ser Pier - Antonio di Giovanni Gregorio, Ser Giambattista d’Antonio di Garafino [Luigi Nardini legge ‘Serafino’, ma per il criterio della lectio difficilior la lettura di Antonio Corradini, ‘Garafino’, sembrerebbe essere più fedele all’originale], e Matteo di Giacomo dal Castello, ossia dalla Terra di Mondolfo come Sindaci e Procuratori della detta Universita [sic] etc. vendono a Benedetto altramente Betto de Bechi da Firenze abitante in Urbino, e Sindaco della Fraternita di Pian di mercato accettante per la detta Fraternita, essendo assistente il Cavaliere aureato Girolamo degli Staccoli, il Dottor Francesco de Corboli, Ser Francesco de Guidalotti, Gianfrancesco di Paolo, Francesco de Buffi, Battista del quondam Filippo de Cerioni, ed Antonio Notaro infrascritto, sette Rettori della detta Fraternita una tenuta propria di terre culte e salvate nella corte di Mondolfo nel fondo Sterpetino, ossia Piano della Bastia della misura di sedici some, e due coppe di grano alla misura dell’appasso di detto luogo; e più una tenuta propria di terre culte nel detto fondo della capacità di tre some, e quattro coppe; e più una tenuta enfiteutica di terre culte e prative nel detto fondo della capacità nella semente di 18 some, e tre coppe di grano, salvo il diritto del proprietario nella rinova e pensione.
E questa vendita la fanno per il prezzo di 687 fiorini da 40 bolognini per ciascun fiorino; per la qual somma vengono subito sborsati 350 fiorini ritratti dalla vendita della metà del Podere di Magliano indiviso fatta a Gianlodovico Luperchi da Cagli in tante monete d’oro e d’argento secondo il valore che avevano prima della nuova diminuzione etc.
Nel detto giorno ed anno il detto Ser Pierantonio per conto proprio vende alla detta Fraternita una tenuta enfiteutica di terre culte nel detto luogo della misura di sei some, e 68 canne per il prezzo di 110 fiorini subito sborsati al venditore da Francesco de Buffi uno dei Rettori coi denari della detta Fraternita ricavati da altri beni alienati per rinvestire.
Nel detto giorno, ed anno Giuliano di Giovanni da Citerna [oggi comune umbro della provincia di Perugia] come Procuratore de figli di Ceccolino da Mondolfo vende come sopra un pezzo di terra culta nel detto luogo nella misura di una soma di grano nella semente, e di 129 canne alla misura di Mondolfo per il prezzo di 33 fiorini, e bolognini 35 subito sborsati dal detto Rettore Buffi come sopra.
E sapendo il Venditore, che la detta terra valerebbe di più, quel di più lo dona alla detta Fraternita.
Rog. Antonio del quondam Ser Simone d’Antonio de Vanni d’Urbino della Quadra di Pusterla nell’Udienza della detta Fraternita, essendovi presenti Antonio del quondam Tommaso de Torelli, Piermatteo del quondam Pietro di Taddeo chiamato de ferro, Berardino del fu Baldo Orefice, Giacomo di Daniele di Mastro Giovanni Librajo, e Girolamo Oste, tutti d’Urbino.
Il detto Notaro Antonio de Vanni impedito specialmente dall’età decrepita collazionò, sottoscrisse, ed autenticò li detti tre istromenti, che dall’Originale di detto Antonio copiò il suo Pronipote Ottaviano di Ser Lorenzo degli Spaccioli d’Urbino.»
Corradini, Antonio, Spoglio delle pergamene urbinati (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume II, carta 127 recto e verso (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).
Tipologia fisica: Rotolo
Stato di conservazione: 
Buono
Lingua: Latino
Progetto: Attività di acquisizione ottico digitale del Fondo Antico dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo 
Compare nelle collezioni:1.1 Sezione Pergamene

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