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Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/20.500.12731/4416
Archival Unit: 463
Issue Date: 20-Oct-1490
Chronology: XV sec.
Title: Testamento
Producing entity (organization): Congregazione di Carità 
Content: 
Pierantonio di Mastro Gaspare di Urbino, fa testamento ed istituisce suoi eredi, la moglie Eugenia ed il nepote Piero, ai quali in mancanza di discendenza sostituisce la Fraternita di Piandimercato.
Rog. Antonio di Ser Simone d’Antonio.(1)
Description level: Congregazione di Carità 
URI Identifier: http://hdl.handle.net/20.500.12731/4416
Archivist's notes: 
Busta n. 10
(1) In realtà le disposizioni del testatore sono più articolate rispetto quello che il regesto del Nardini lascia intendere; per avere un quadro più completo si veda dunque il regesto di Antonio Corradini, che qui di seguito si riporta integralmente:
«Carta.
Pierantonio di Mastro Gaspare Bisconca d’Urbino nel suo testamento si lascia sepolto a S. Francesco, alla qual Chiesa e Convento lascia cinque fiorini, e tre some di vino all’anno.
Lascia al Monastero di S. Chiara del Cortile 10 fiorini. Lascia alla Cappella di S. Maria nella Chiesa di S. Sergio la metà di un Podere indiviso con Angelo de Martinelli, e posto nella Corte della Pieve di Cagno (la metà di questo Podere fu poi consegnata a Guido Bonaventura Priore di S. Sergio) onde i frutti servano per la mercede, e per gl’alimenti del Cappellano della detta Cappella la quale non possa, né debba essere offiziata dal Rettore, o dal Cappellano della detta Chiesa, ma bensì da un altro, il quale sarà eletto dal detto Rettore e dai Rettori della Fraternita di Piandimercato; colla condizione, che il Rettore della detta Chiesa non possa mai molestare gl’infrascritti eredi in vigore del testamento di Don Simone fratello del Testatore, in cui dicesi aver instituita la detta Cappella; diversamente facendosi, il detto Legato sia trasferito alla Cattedrale, dove dai Canonici col consenso dei Rettori della Fraternita venga eletto un Cappellano col medesimo peso di celebrare quattro messe la settimana in una Cappella per il detto Testatore e suoi Parenti.
Il qual Cappellano debba anche avere due sacchi di grano all’anno oltre i frutti di detto Podere.
Lascia a Bartolomea sua Nipote, e figlia del fu Rosello Orefice 100 fiorini per la dote.
Lascia a Girolamo figlio naturale del fu Bartolomeo suo fratello 100 fiorini; nei quali sostituisce la Fraternita in caso, ch’ei muoia senza figli etc.
Lascia ad Eugenia sua moglie 100 fiorini in restituzione di dote, e più altri fiorini 300.
Lascia quattro fiorini alla Fraternita dei Disciplinati di S. Giovanni.
Lascia 17 fiorini a Pietro falegname stato Garzone del fu Bartolomeo fratello del Testatore etc.
In tutti gl’altri beni instituisce eredi la detta Eugenia sua Moglie, e Piero suo Nipote figlio del quondam Rosello Orefice, cioè Eugenia finché vive, e mantiene la vita vedovile, e Piero purché non pretenda 173 fiorini venuti in mano del Testatore il quale sostituisce ai detti eredi, in mancanza di figli la detta Fraternita, a cui lascia anche 100 fiorini per ragione del testamento del quondam Mastro Gaspare suo Padre.
Rog. Antonio di Ser Simone d’Antonio della quadra di Pusterla nella Casa del testatore nella detta quadra nel Borgo dell’Evagine, ossia contrada presso la via pubblica, e i beni di Paolo di Mastro Lazzaro Panna, essendo presenti Luigi di Ser Matteo di Ser Prospero, Federico di Cristoforo di Ser Biagio etc.
Niccolò di Ser Vincenzo Vanni della detta Quadra di Pusterla ne cavò la copia li 28 Gennaro 1559.»
Corradini, Antonio, Spoglio delle pergamene urbinati (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume II, carta 116 recto e verso (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).
Physical type: Foglio
Language: Latino
Project: Attività di acquisizione ottico digitale del Fondo Antico dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo 
Appears in Collections:1.1 Sezione Pergamene

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