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Si prega di utilizzare questo identifier per indicare o collegarsi a questo documento: http://hdl.handle.net/20.500.12731/4406
Numero di corda: 453
Data puntuale: 17-lug-1480
Data secolare: XV sec.
Titolo: Attestazione di pagamento
Soggetto produttore (organizzazione): Congregazione di Carità 
Contenuto: 
Camilla vedova di Filippo d’Andreolo della Villa di Ghiajolo e poi moglie di Giambattista del Colbordolo, abitante in Urbino, confessa di aver ricevuto da Pierpaolo di Ser Gaspare d’Urbino, già di Perugia, come Sindaco della Fraternita di Piandimercato, 40 fiorini a lei lasciati da detto Filippo che istituì sua erede la detta Fraternita.
Rog. Simone d’Antonio.(1)
Livello di descrizione: Congregazione di Carità 
Identificativo URI: http://hdl.handle.net/20.500.12731/4406
Note dell'archivista: 
Busta n. 10
(1) Il regesto di Antonio Corradini merita di essere esaminato perché più completo:
«Camilla Vedova di Filippo d’Andreolo dalla Villa di Ghiajolo e poi Moglie di Giovanni Battista … dal castello di Colbordolo abitante in Urbino provisionato dell’Illustrissimo Signor N. facendo quietanza confessa di aver ricevuto da Pierpaolo di Ser Gaspare d’Urbino già da Perugia come Sindaco della Fraternita di Pian di Mercato 40 fiorini dovuti dalla detta Fraternita stata erede di detto Filippo alla detta Camilla per restituzione di dote stipulata per mano di Ser Antonio figlio dell’infrascritto Notaro.
Rog. Simone d’Antonio della Quadra di Pusterla.
Testimonj Ser Giambenedetto di Damiano di Ser Nicola.
Il detto Pierpaolo di Ser Gaspare nel suo testamento ordinò, che fosse eretta la Cappella di S Biagio nel Duomo d’Urbino, ch’è la seconda in ordine della navata laterale cominciando verso il Campanile vecchio, ossia verso la Cappella del Santissimo, nella quale volle essere sepolto; e per la dote lasciò la sua possessione di Mazzaferro, onde servisse di sostentamento al Cappellano da presentarsi dai figli, e discendenti tanto di Francesco fratello, quanto di Berardina Sorella di detto Testatore, intervenendo sempre all’elezione il Vescovo d’Urbino, ed il Priore della Fraternita di S. Maria della Misericordia, ai quali appartenga tutto il diritto di presentare terminata che sia la linea di Francesco, e di Bernardina, ed anche qualunque volta i detti discendenti negligentassero per un mese a fare la nomina.
Per la prima volta dal detto Testatore fu nominato il figlio di detta Bernardina Gaspare Chierico d’Urbino presente, ed accettante.
Al Cappellano da confermarsi dal Vescovo fu assegnato l’obbligo perpetuo di celebrare nella detta Cappella in tre giorni per settimana, e di solennizzare la Festa di S. Biagio, e la festa de morti nel secondo giorno dopo il generale anniversario de morti con quindici messe per ciascuna delle dette Feste in perpetuo.
Finalmente il detto Testatore dichiarò, che per Cappellano non si possa mai presentare un Prete del Contado, ma un Prete Cittadino d’Urbino modesto, e morigerato, e Sacerdote di vita lodevole; facendosi diversamente, in tal caso per quella volta il Proposto d’Urbino da sé, senza intervento del Vescovo, del Priore, e degli altri elettori possa eleggere un Prete delle dette qualità, il quale debba essere confermato per quella volta solamente.
Tanto si è ricavato dalla copia d’una particola del detto Testamento, la quale senza data, e senza rogito esiste nell’Archivio della Fraternita.
Da una delle opere stampate del nostro Monsignor Lazzari si ha, che di detto Testamento del Perugino si rogò Ser Federico di Paolo sotto il dì 21 Ottobre 1507.»
Corradini, Antonio, Spoglio delle pergamene urbinati (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume II, carte 95 verso - 96 recto (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).
In relazione all’opera del Lazzari dedicata alle chiese urbinati alla quale il Corradini allude nel suo regesto (v. supra), non sarà forse del tutto inutile riportare il paragrafo in questione, che fa parte di un capitolo intitolato Navata a cornu evangelii, a sua volta inserito all’interno di una sezione intitolata Duomo antico:
IV CAPPELLA
Detta di S. Biagio. Il Ven . D. Pietro Paolo figlio di Giovanni Viviani da Perugia Prete d’Urbino nel suo ultimo Testamento, di cui si rogò Ser Federico di Paolo sotto il dì 21 Ottobre 1507, dopo molte altre sue disposizioni volle, e comandò, che si erigesse una Cappella sotto il titolo di S. Biagio nella Cattedrale d’Urbino, la quale è la seconda in ordine della navata laterale di detta Chiesa, incominciando verso il Campanile vecchio, ovvero la Cappella del Santissimo. Assegnogli in dote una Possessione posta a Mazzaferro con tutte le sue attinenze ec.; essendo stato per il primo nominato Gasparo figlio di Bernardina, sorella del detto Testatore ec.
La Tavola del detto Altare rappresenta Maria Santissima, S. Giuseppe, e S. Biagio genuflessi avanti il Bambino Gesù, ed è pittura di Antonio Sanzio, uno degli Antenati del nostro celebratissimo Raffaello. Vi fu chi la credette di Giovanni Sanzio suo Padre.
Lazzari, Andrea, Delle chiese di Urbino e delle pitture in esse esistenti, compendio storico abbozzato dall’arciprete D. Andrea Lazzari, Urbino, presso Giovanni Guerrini, 1801, p. 22 – 23.
Tipologia fisica: Rotolo
Stato di conservazione: 
Buono
Lingua: Latino
Progetto: Attività di acquisizione ottico digitale del Fondo Antico dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo 
Compare nelle collezioni:1.1 Sezione Pergamene

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