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Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/20.500.12731/4405
Archival Unit: 452
Issue Date: 27-May-1480
Chronology: XV sec.
Title: Bolla di papa Sisto IV
Producing entity (organization): Congregazione di Carità 
Content: 
Papa Sisto IV,(1) ad istanza di Federico duca di Urbino, conferma l’unione già fatta a richiesta del conte Guidantonio, e conceduta da Papa Gregorio XII, di più Spedali, anche di S. Antonio di Cagli e quello di S. Antonio d’Urbino, fuori della porta di Valbona, contiguo alla detta chiesa di S. Antonio, fatta costruire da Antonio padre di detto conte Guidantonio.(2)
Description level: Congregazione di Carità 
URI Identifier: http://hdl.handle.net/20.500.12731/4405
Archivist's notes: 
Busta n. 10
(1) Si veda il suo sigillo conservato unitamente alla pergamena.
(2) In questo caso il regesto di Antonio Corradini è particolarmente esteso, in quanto arricchito da informazioni relative ad altri documenti, comunque utili a chiarire ed approfondire il contesto storico; qui di seguito sarà riportato integralmente, segnalandone l’importanza soprattutto per ciò che concerne la storia degli ospedali urbinati, ed anche per ciò che concerne la storia dei diritti ecclesiastici relativi alle elemosine che si raccoglievano il 17 gennaio di ogni anno, in occasione di una festa particolarmente sentita, quella di Sant’Antonio abate, nel contesto della quale aveva luogo la tradizionale benedizione degli animali:
«Sisto Papa IV ad istanza di Federico Duca d’Urbino conferma l’unione già fatta a richiesta del Conte Guidantonio da Angelo Corraro allora Gregorio XII di più Spedali anche di S. Antonio di Cagli a quello di S. Antonio d’Urbino fuori della Porta di Valbona contiguo alla detta Chiesa di S. Antonio fatta costruire da Antonio Padre di detto Conte Guidantonio in quel luogo, che poi fu concesso ai Padri Cappuccini da Pio Papa IV, cioè la detta Chiesa, e le Case presso la strada, che da Urbino conduce ai Cappuccini; nella quale unione il detto Spedale d’Urbino fu anche esentato dalla giurisdizione dell’Abbate del Monastero di S. Antonio di Vienna, e del Precettore Agostiniano di quello di Fiorenza; anzi fu accolto immediatamente sotto la protezione e difesa della Sede Apostolica; Onde il Rettore di detto Spedale col consenso di quattro uomini potesse liberamente disporre, ed esigere le limosine nella Diocesi d’Urbino e di Cagli, ed in altri luoghi allora soggetti al detto Conte, al quale competeva il giuspatronato di presentare il Rettore di detto Spedale di S. Antonio da istituirsi dal Vescovo d’Urbino, il che vien confermato al Duca Federico, ed a suoi successori.
Copia di una lettera Ducale al Luogotenente d’Urbino, che si chiamava Messer Giuliano Corbello da S. Marino scritta alli 3 di Gennaro 1565, e riportata nel Libro BB di S. Antonio d’Urbino capoverso 155.
Il Duca d’Urbino


Luogotenente. Perché Sua Santità concedette a preghi nostri il Priorato, et Hospitale di S. Antonio fuor di Valbona al Monasterio de le Suore di S. Chiara d’Urbino, et havendo Noi racomodati li Frati Capuccini ne la detta Chiesa di S. Antonio, li quali per lor Regula non permettono, che vi si facci la Festa secondo il solito, e desiderando le Suore sì come hanno havuto l’emolumento, così anco haver il peso, e la spesa di fare detta Festa.
Et havendo noi bene esaminato tutti li luoghi, habbiamo deliberato, che si facci ne la Chiesa di S. Antonio dentro de la Città ne la via di Valbona.
Havereti dunque a Voi quelli Confraternali, e per parte nostra direti loro, che si contentino voluntieri di concedere la lor Chiesa a quelle povere Suore per quel giorno, lasciando fare la Festa a dette Suore, e la spesa insieme non s’impacciando di ponere ceppo, il quale sarà posto da le Suore, che se bene lì Confraternali havessino havuto un poco di elimosina, sarebbe stata la spesa maggiore.
Hor non vogliamo altro in somma se non che prestino la Chiesa a le Suore per quella Festa, e per raccorre le elimosine, che nel resto la detta Fraternita non è per sentire altro incommodo, né danno ne le loro intrate né cose solite.
Potranno essi fare la Festa di S. Jacomo, come sogliono ogn’anno, lasciando come habbiamo detto quella di S. Antonio a le Suore. State sano. Ali 3 Gennajo 1565.
Per cagione della soprascritta lettera fu fatto Consiglio per il quale fu risoluto mandare Guerino Agniolucci Sindaco a parlare a Sua Eccellenza, lasciando ordine alle Reverende Suore di S. Benedetto, che li piacesse pregare Dio per Noi, alle quali noi siamo sempre obbligati, che essendo per la divina bontà esaudite, ne tornammo vittoriosi, che altramente non era mai possibile, e il negozio in Pesaro durò otto giorni; e però vi contentarete fratelli, e successori miei in tali travagli far sempre ricorso a Dio, e non dubitate.

Così nel detto Libro di S. Antonio.
Gregorio Papa XIII sotto li 13 Agosto 1579 conferma alle Monache di S. Chiara d’Urbino la grazia concessa ad istanza del Duca Guidobaldo II da Pio Papa IV di far la solita questua di S. Antonio, che prima spettava al Rettore, ossia Priore dello Spedale di S. Antonio, avendo le dette Monache fatta la nuova Chiesa di S. Antonio nel Mercatale d’Urbino non molto lontana dal detto Spedale di S. Antonio concesso ai Cappuccini ad istanza di detto Guidubaldo Duca.
Gregorius Papa XIII


Exponi nobis muper fecerunt dilecta in Christo filia Abbattista, et Conventus Monasterii Monialium S. Clarę Urbinaten. Ordinis eiusdem S. Clarę quod postquam tunc existens Romanus Pontifex Guidoni Antonio Feltrio Urbinaten. etc (si veda il resto della Bolla all’altro Quinternetto disgiunto, intitolato Memorie del Convento, e Monache di S. Chiara d’Urbino).

Gregorio XIII nel 1579 conferma alle Monache di S. Chiara la cerca di S. Antonio conessa loro da Pio IV, avendo esse fabbricata la Chiesa di S. Antonio nel Mercatale d’Urbino.
Dunque la Chiesa di S. Antonio del Mercatale contigua a quella di S. Rocco fu fabbricata tra il 1565, ed il 1578.
La Chiesa di S. Rocco fuori della Porta di Valbona già esisteva nel 1505 agosto 28, come dal testamento di Andrea di Battista di Rancitella, in cui lascia 10 fiorini alla detta Chiesa.
Rog. Battista de Pelingotti a Ca i Poschi presso i beni della Chiesa di S. Antonio fuori della Porta di Valbona (vedi Numero 562 [questo numero si riferisce all’ordine - non cronologico - che contraddistingue il repertorio di Antonio Corradini; lo studioso che volesse consultare il documento in questione, attualmente conservato presso la Biblioteca Universitaria di Urbino, potrà ricorrere a questo stesso fondo membranaceo, busta numero 7, pergamena numero 339 del 15 giugno 1439]).»
Corradini, Antonio, Spoglio delle pergamene urbinati (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume II, carte 59 recto – 60 verso (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).
Physical type: Rotolo
Preservation status: 
Pessimo
Notes on the preservation status: 
Il documento risulta diviso in due parti e presenta gravi lacerazioni
Language: Latino
Project: Attività di acquisizione ottico digitale del Fondo Antico dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo 
Appears in Collections:1.1 Sezione Pergamene

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