Donna Mattea vedova del dottor Matteo de’ Catanei d’Urbino, fa quietanza alla Fraternita di Piandimercato per arrivi ricevuti 60 fiorini a lei dovuti.
Rog. Simone d’Antonio.⁽¹⁾

Busta n. 9
⁽¹⁾ Alcuni approfondimenti della vicenda potranno essere reperiti nel regesto del Corradini, che in appresso trovasi riportato:
«L’egregia Donna Mattea Vedova del Dottor Matteo de Catanei d’Urbino facendo quitanza confessa d’aver ricevuto dalla Fraternita fiorini 60 della somma di 70 dovuti dalla Fraternita alla detta Mattea in vigore d’istromento; e questo fa perché Girolamo di Marco d’Antonio Sindaco della detta Fraternita per commissione di detta Mattea aveva sborsato a Don Simone di Mastro Gaspare d’Urbino Sindaco della Fabbrica della Cattedrale la detta somma per l’adempimento d’un legato fatto da detto Messer Matteo nel suo testamento per mano di Ser Stefano d’Antonio. Rog. Simone d’Antonio della Quadra di Pusterla nella Casa degli Eredi di detto Messer Matteo nella detta Quadra presso le vie, i beni di Fazino di Francesco etc. essendo presenti Ser Francesco di Ser Angelo una volta da Frontino di Massa abitante in Urbino, e Stefano de Santucci.»
Corradini, Antonio, Spoglio delle pergamene urbinati (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume II, carta 94 recto (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).

Buono