Battista di Bartolo di Filippo di Urbino nel suo testamento lascia erede usufruttuaria dei suoi beni, Isabetta sua moglie ed erede universale la Fraternita di Piandimercato.
Rog. Simone d’Antonio di Urbino.⁽¹⁾

Busta n. 9
⁽¹⁾ Così il Corradini:
«Battista di Bartolo di Filippo d’Urbino, altra volta dai Laghesi dopo aver ottenuta licenza di disporre dei beni enfiteutici dal Vescovo, e dal Sindaco di S. Sergio, fa il suo testamento, in cui lascia ad Isabetta sua moglie la sua dote da restituirsi, e più fiorini 25, e le masserizie di casa; lascia a Tommaso di Cicco di Tofo d’Urbino cinque fiorini per i buoni servizi ricevuti.
In tutti gl’altri suoi beni instituisce eredi la detta Isabetta, e Antonio suo ragazzo governato fin dalla fanciullezza, ma durante la vita di detta sua moglie, dopo la quale sostituisce la Fraternita. Rog. Simone d’Antonio della casa del Testatore, il quale morì ai 4 di Gennaro 1466 al Monte.»
Corradini, Antonio, Spoglio delle pergamene urbinati (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume II, carta 91 recto e verso (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).

Mediocre

Il documento presenta una piccola lacerazione in alto a sinistra