Antonio di Bartolomeo di Piero, detto Ponzone, beccaio di Urbino, nel suo testamento istituisce suo erede Giambattista suo figlio al quale, morendo senza figli, sostituisce la madre Lodomia ed a questa la Fraternita di Piandimercato.
Rog. Biagio del quondam Ser Giovanni de’ Martinucci della quadra del Vescovado.⁽¹⁾

Busta n. 9
⁽¹⁾ Oltre al regesto di Luigi Nardini, si veda anche quello di Antonio Corradini, più ricco di particolari:
«(Carta non pergamena). Antonio di Bartolomeo di Piero altramente detto Ponzone Beccajo d’Urbino, nel suo testamento si lascia sepolto a S. Francesco, alla qual Chiesa lascia due fiorini da 40 bolognini.
Lascia alla Fraternita di S. Giovanni Battista un fiorino, e due doppieri di cera nova di tre libbre l’uno etc.
Lascia 185 fiorini da restituirsi alla sua moglie Lodovica figlia di Giorgio di Guido da Pagino per la dote etc. e più lascia a detta Lodovica 15 fiorini.
In tutti gl’altri beni instituisce suo erede Giambattista suo figlio, al quale morendo senza figli sostituisce la madre Lodovica, ed a questa pupillarmente, e per fidecomisso sostituisce la Fraternita di Pian di mercato. Rog. Biagio del quondam Ser Giovanni de Martinucci della Quadra del Vescovato nella casa del detto Testatore posta nella detta Quadra nel Borgo di Valbona presso la strada regale, la via di dietro, i beni del Nobil Uomo Federico del quondam Messer Angelo de Galli dalla parte inferiore, ed altri lati.
Il detto Testatore morì il 16 ottobre 1462. Bartolomeo del quondam … de Bonajuti della quadra Pusterla ne cavò la particola autentica colla licenza del Generale Consiglio d’Urbino, come per mano del Cancelliere Ser Matteo de Benedetti.»
Corradini, Antonio, Spoglio delle pergamene urbinati (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume II, carte 112 verso - 113 recto (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).

Buono