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Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/20.500.12731/3774
DC FieldValue
dc.coverage.temporalXV sec.
dc.date.accessioned2021-07-22T11:45:51Z
dc.date.available2021-07-22T11:45:51Z
dc.date.issued1437-01-18
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/20.500.12731/3774
dc.description.preservationBuono
dc.format.mediumPergamena
dc.language.isola
dc.relationAttività di acquisizione ottico digitale del Fondo Antico dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
dc.relation.urlhttps://sanzio.uniurb.it/handle/20.500.12731/3745
dc.source.contentBerarduccio di Mastro Bartolo di Urbino, già da Rancitella, nel suo testamento dopo di aver disposto di varj legati, istituisce sua erede universale la Fraternita di Piandimercato. Rog. Bencevenne di Paolino.<sup>(1)</sup>
dc.titleTestamento
dc.typeitem
dc.type.physicalscroll
dc.rights.licenseCC BY
dc.relation.fondCongregazione di Carità
dc.description.archivistBusta n. 7 <sup>(1)</sup> I «varj legati», sui quali come d’abitudine il Nardini soprassiede, vengono adeguatamente lumeggiati dal regesto del Corradini: «Berarduccio di Mastro Bartolo d’Urbino già da Rancitella nel suo testamento si lascia sepolto a S. Francesco; lascia alle figlie di Sante Buldrino dal Castello di Genghe un pezzo di terra olivata colla casa nel luogo Serra nella Corte di detto Castello, alle quali non maritandosi, o morendo senza figli, sostituisce in ultimo la Fraternita di Pian di Mercato; lascia 20 bolognini alla Chiesa di S. Paolo; lascia alla sua moglie Cattarina figlia di Carbone da Farneta 250 ducati avuti in dote; e più etc. Lascia 4 fiorini a Fra Niccolò Frate di S. Francesco per l’ajuto de suoi studj; lascia dieci lire all’Università dei Disciplinati della Fraternita di S. Maria dell’Umiltà presso S. Domenico per la riparazione e fabbrica di detta Fraternita. Comanda, che la sua Casa dov’è la bottega della Calzolaria nel Pian di Mercato nella Quadra di Pusterla presso la strada, i beni della Fraternita al di sopra, i beni di S. Francesco aldisotto, non si debba mai vendere, ma col fruttato si debba fare la limosina ai poveri; Di più ordina, che dalli eredi si dia ogn’anno nel Mercordì Santo un quarto e mezzo di pane agli Uomini della Umiltà quando essi danno da mangiare ai poveri; Lascia, che si diano a 20 Zitelle povere 10 lire per ciascuna. In tutti gl’altri beni instituisce eredi i Rettori della Fraternita di Pian di Mercato, che elegge anche esecutori per i detti Legati. Rog. Bencevenne di Paolino nella Casa del Testatore dove abita nella quadra del Vescovato nel Borgo del Monte presso la Via, gli eredi di Vico di Tura, e gl’eredi di Giovanni di Betto etc.» Corradini, Antonio, <i>Spoglio delle pergamene urbinati</i> (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume II, carta 81 recto e verso (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).
dc.rights.noteAcquisizione digitale eseguita in data: luglio 2021 Strumentazione: Scanner planetario Zeutschel OS 12002 Tipo immagine: TIFF Risoluzione: 400 dpi Spazio colore: RGB 24 bit Profilo colore: OS12002_mG
dc.contributor.corporatebodyCongregazione di Carità
dc.identifier.archivalunit328
item.openairetypeitem
item.date1437-01-18
item.treefondsrootSezione pergamene
item.languageiso639-1la
item.fulltextWith Fulltext
item.grantfulltextopen
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf
item.cerifentitytypePublications
Appears in Collections:1.1 Sezione Pergamene
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