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Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/20.500.12731/3761
DC FieldValue
dc.coverage.temporalXV sec.
dc.date.accessioned2021-07-22T11:45:49Z
dc.date.available2021-07-22T11:45:49Z
dc.date.issued1433-04-04
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/20.500.12731/3761
dc.descriptionLa pergamena risulta molto danneggiata su tutto il lato destro a causa dell'umidità. Presenta segni evidenti di umidità in diverse parti della sua superficie.
dc.description.preservationMediocre
dc.format.mediumPergamena
dc.language.isola
dc.relationAttività di acquisizione ottico digitale del Fondo Antico dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
dc.relation.urlhttps://sanzio.uniurb.it/handle/20.500.12731/3745
dc.source.contentDon Francesco di Giovanni Bondì, già canonico e priore di S. Sergio di Urbino, lasciò con testamento ogni suo avere alla Cappella de’ Santi Giovanni e Paolo nel Duomo, ma scopertosi un equivoco si radunò il Capitolo per risolvere la questione. Rog. Matteo di Ser Giuliano.<sup>(1)</sup>
dc.titleTestamento
dc.typeitem
dc.type.physicalscroll
dc.rights.licenseCC BY
dc.relation.fondCongregazione di Carità
dc.description.archivistBusta n. 7 <sup>(1)</sup> In base a ciò che emerge dal regesto di Antonio Corradini, che di seguito si riporta integralmente, sembrerebbe che l’affermazione del Nardini che il testatore aveva lasciato «ogni suo avere alla Cappella de’ Santi Giovanni e Paolo nel Duomo» sia inesatta (non disponendo del testamento originale non è possibile approfondire), e che l’equivoco di cui parla il regesto sopra riportato (e che potrebbe aver suscitato la curiosità dello studioso) sia relativo all’ammontare preciso della dotazione della cappella del Duomo, a proposito della quale probabilmente sussisteva un diverso punto di vista tra gli eredi: «Don Francesco di Giovanni Bondì (già Canonico della Cattedrale, e Priore di S. Sergio d’Urbino) nel suo testamento lasciò che fosse dotata la Cappella de Santi Giovanni e Paolo nel Duomo vicino alla Cappella di S. Crescentino. Essendosi poi scoperto un equivoco sopra la dotazione, radunati a Capitolo nella Sagristia il Proposto Matteo de Benedetti, Don Felice di Petruccio Priore di S. Sergio, Don Leo … Don Antonio di Nicola di Messer Damiano, Don Giacomo di Tomaso, e Don Bartolomeo di Mastro Be … tutti Canonici d’Urbino, come anche Ser Bartolomeo di Niccolò loro Sindaco, facendo quietanza confessano di aver ricevuto da Tomasso d’Andrea Sindaco della Fraternita di S. Maria di Pian di mercato e da Federico di Guido Sindaco della Fraternita dei disciplinati [spazio bianco] le quali Fraternite erano state eredi universali di detto Don Francesco, 200 ducati d’oro depositati in mano di Ser Bencevenne di Paolino da rinvestirsi, onde i frutti servano per il sacerdote da deputarsi ad uffiziare la detta Cappella. Rog. Matteo di Ser Giuliano della Quadra di Porta Nova. Niccolò d’Antonio Notaro del Registro 20 Aprile 1433. Archivio Pubblico.» Corradini, Antonio, <i>Spoglio delle pergamene urbinati</i> (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume II, carte 56 verso – 57 recto (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).
dc.rights.noteAcquisizione digitale eseguita in data: luglio 2021 Strumentazione: Scanner planetario Zeutschel OS 12002 Tipo immagine: TIFF Risoluzione: 400 dpi Spazio colore: RGB 24 bit Profilo colore: OS12002_mG
dc.contributor.corporatebodyCongregazione di Carità
dc.identifier.archivalunit315
item.openairetypeitem
item.date1433-04-04
item.treefondsrootSezione pergamene
item.languageiso639-1la
item.fulltextWith Fulltext
item.grantfulltextopen
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf
item.cerifentitytypePublications
Appears in Collections:1.1 Sezione Pergamene
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