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Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/20.500.12731/3611
DC FieldValue
dc.coverage.temporalXV sec.
dc.date.accessioned2021-07-15T15:22:45Z
dc.date.available2021-07-15T15:22:45Z
dc.date.issued1403-03-12
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/20.500.12731/3611
dc.descriptionDimensioni: 41 x 70 cm
dc.description.preservationBuono
dc.format.mediumPergamena
dc.language.isola
dc.relationAttività di acquisizione ottico digitale del Fondo Antico dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
dc.source.contentMastro Pace di Bonaventura di Urbino della Quadra di Pusterla, fra gli altri legati di cui dispone nel suo testamento, lascia 100 fiorini d’oro da spendersi nella fabbrica dello Spedale da farsi nel Borgo Piandimercato di Urbino da Ser Bartolo di Tarduccio, ed in fine degli altri beni istituisce sua erede universale la Fraternita di S. Maria della Misericordia. Rog. Cristofano di Miniato di Urbino.<sup>(1)</sup>
dc.titleTestamento
dc.typeitem
dc.type.physicalscroll
dc.rights.licenseCC BY
dc.relation.fondCongregazione di Carità
dc.description.archivistBusta n. 4 <sup>(1)</sup> Si veda anche il regesto del Corradini, più circostanziato: «Mastro Pace di Bonaventura d’Urbino della Quadra di Pusterla nel suo testamento si lascia sepolto a S. Francesco, alla qual Chiesa lascia cento fiorini d’oro per la fabbrica della Cappella di S. Pilingotto da costruirsi di novo nella detta Chiesa; lascia altri cento fiorini d’oro da spendersi nella Fabbrica dello Spedale da farsi nel Borgo di Pian di mercato d’Urbino da Ser Bartolo di Tarduccio; lascia alla Fraternita dei disciplinati di S. Croce per la fabbrica della casa un pezzo di terra culta e vignata col casamento posta nella Villa di S. Martino in Crocicchio; lascia alla sua moglie Agnese figlia di Bonacorso dalla Villa de Laghesi … lascia a Ventura dalla Villa della Pieve di Pallino la terra … col peso di dare per cinquanta anni continui da cominciare dalla morte del Testatore, sei quarti di grano al Convento di S. Francesco per uffiziare la Cappella di S. Pilingotto d’Urbino; e lo stesso simile peso lo impone a due altri Legatarj a ciascuno per la sua parte, come pure impone ad altri Legatarj, che per cinquanta anni continui dopo la morte di Agnese sua moglie debbano dare due fiorini d’oro al Convento de Frati Minori di S. Francesco per uffiziare la detta Cappella di S. Pelingotto etc. In tutti gl’altri suoi beni instituisce eredi i Rettori della Fraternita di S. Maria della Misericordia di Pian di Mercato, ordinando espressamente, che da essi non si vendano alcuni beni, e case ivi nominate, ed in caso di contravenzione i nominati beni ricadano al Convento de Frati di S. Francesco, ed a quello di S. Domenico d’Urbino.» Corradini, Antonio, Spoglio delle pergamene urbinati (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume II, carta 68 recto e verso (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).
dc.rights.noteAcquisizione digitale eseguita in data: luglio 2021 Strumentazione: Scanner planetario Zeutschel OS 12002 Tipo immagine: TIFF Risoluzione: 400 dpi Spazio colore: RGB 24 bit Profilo colore: OS12002_mG
dc.contributor.corporatebodyCongregazione di Carità
dc.identifier.archivalunit165
item.openairetypeitem
item.date1403-03-12
item.treefondsrootSezione pergamene
item.languageiso639-1la
item.fulltextWith Fulltext
item.grantfulltextopen
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf
item.cerifentitytypePublications
Appears in Collections:1.1 Sezione Pergamene
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