Mostre d'arte antica in Italia tra l'Unità e la fine della Seconda guerra mondiale
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Il progetto "Mostre d'arte antica in Italia tra l'Unità e la fine della Seconda guerra mondiale" presenta i risultati finora raccolti nell’ambito delle ricerche incentrate sul fenomeno delle mostre d’arte antica svoltesi in Italia tra il 1861 e la fine della Seconda guerra mondiale. Si tratta del primo censimento a livello nazionale delle esposizioni aventi per oggetto l’arte italiana a partire dall'inizio del XV secolo fino alla fine del XVIII.
Oggetto di tale rassegna - la prima con intento sistematico - sono quindi le esposizioni cosiddette ‘retrospettive’ e genericamente definite d’arte antica dai loro stessi organizzatori.
La banca dati rimane aperta a nuove integrazioni che estenderanno la documentazione innanzitutto ad ulteriori eventi espositivi che si sono svolti prevalentemente nell’Italia settentrionale. Il database raccoglie infatti i dati di una ricerca in corso, aperta a nuove collaborazioni e in aggiornamento continuo.
Il proliferare di queste mostre - spesso monografiche e tematiche - a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento, preludio di un fenomeno che in dimensioni ben più ampie caratterizza il rapporto della società contemporanea con l’arte, organizzate in numerosi centri grandi e piccoli d’Italia, testimonia come per questi luoghi tali eventi costituissero un’occasione fondamentale, e in alcuni casi irripetibile, per farsi conoscere e distinguere. Alla politica accentratrice promossa dal governo si contrapponeva, di fatto, il proposito di affermare la peculiare identità di regioni, diocesi, province e città anche attraverso iniziative di questo genere, mirate ad attirare l’attenzione tanto degli amministratori dello Stato quanto quella dei critici e dei cultori d’arte, e ad incrementare un turismo destinato ad aprirsi ad ampie fasce della popolazione. Dall’inizio del Novecento in poi si possono individuare mostre connotate da una crescente e via via più specialistica attenzione verso aspetti, periodi e contesti storico-artistici fino a quel momento meno indagati, e cominciano ad emergere in maniera significativa quelle monografiche. A tali eventi, connotati da criteri scientifici che documentano le aperture critiche di quei decenni, collaborano affermati studiosi che spesso ne sono anche i principali ideatori e curatori. Le schede che compongono il database sono frutto della ricerca e della schedatura dei dati svolte da: Claudia Alfarè, Maria Chiara Cantucci, Fabio Fraternali, Moreno Panzolini, Elisa Penserini, Aurora Roscini Vitali, Luisa Tori.
Note alla consultazione
La schedatura consente nella ricerca avanzata l'interrogazione per intervallo di data relativamente alle date di apertura e di chiusura delle esposizioni. Nei casi nei quali non è stato possibile ricostruire la data di apertura o di chiusura, come indicato in nota, viene proposta una data ipotetica. Di ausilio alla ricerca può essere l'elenco delle esposizioni descritte nel data base. Coordinamento della parte informatica di Martina Visentin - Università degli Studi di Udine, Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale - LIDA (Laboratorio Informatico per la Documentazione Storico Artistica). La piattaforma di gestione dati nasce da un progetto del Dipartimento di Informatica e Matematica.
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Il proliferare di queste mostre - spesso monografiche e tematiche - a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento, preludio di un fenomeno che in dimensioni ben più ampie caratterizza il rapporto della società contemporanea con l’arte, organizzate in numerosi centri grandi e piccoli d’Italia, testimonia come per questi luoghi tali eventi costituissero un’occasione fondamentale, e in alcuni casi irripetibile, per farsi conoscere e distinguere. Alla politica accentratrice promossa dal governo si contrapponeva, di fatto, il proposito di affermare la peculiare identità di regioni, diocesi, province e città anche attraverso iniziative di questo genere, mirate ad attirare l’attenzione tanto degli amministratori dello Stato quanto quella dei critici e dei cultori d’arte, e ad incrementare un turismo destinato ad aprirsi ad ampie fasce della popolazione. Dall’inizio del Novecento in poi si possono individuare mostre connotate da una crescente e via via più specialistica attenzione verso aspetti, periodi e contesti storico-artistici fino a quel momento meno indagati, e cominciano ad emergere in maniera significativa quelle monografiche. A tali eventi, connotati da criteri scientifici che documentano le aperture critiche di quei decenni, collaborano affermati studiosi che spesso ne sono anche i principali ideatori e curatori. Le schede che compongono il database sono frutto della ricerca e della schedatura dei dati svolte da: Claudia Alfarè, Maria Chiara Cantucci, Fabio Fraternali, Moreno Panzolini, Elisa Penserini, Aurora Roscini Vitali, Luisa Tori.
Note alla consultazione
La schedatura consente nella ricerca avanzata l'interrogazione per intervallo di data relativamente alle date di apertura e di chiusura delle esposizioni. Nei casi nei quali non è stato possibile ricostruire la data di apertura o di chiusura, come indicato in nota, viene proposta una data ipotetica. Di ausilio alla ricerca può essere l'elenco delle esposizioni descritte nel data base. Coordinamento della parte informatica di Martina Visentin - Università degli Studi di Udine, Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale - LIDA (Laboratorio Informatico per la Documentazione Storico Artistica). La piattaforma di gestione dati nasce da un progetto del Dipartimento di Informatica e Matematica.
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