Trinità, Sant'Agostino, Sant'Onofrio e il Beato Nicola da Forca Palena
Author
Issue Date
1778
Secular date
sec. XVIII
Object typology
Dipinto
Subject of the work
Trinità, Sant'Agostino, Sant'Onofrio e il Beato Nicola da Forca Palena
Technical data
Olio su tela, cm 291 x182
Location of the work
Chiesa di San Girolamo
City
Province
PU
Description
La composizione è separata orizzontalmente in due parti. Nella fascia superiore si materializza la Trinità, composta da Dio Padre con il globo e lo scettro, Cristo risorto con la Croce e la colomba dello Spirito Santo.
Nella parte inferiore campeggiano, da sinistra verso destra, Sant'Agostino, Sant'Onofrio e il Beato Nicola da Forca Palena.
Agostino si staglia contro l'alta e solida colonna di un edificio, che ne rammenta il ruolo fondante di padre e dottore della Chiesa. Raffigurato con gli attributi del vescovo e con un cuore fiammeggiante nel petto, emblema del suo amore verso Dio, il santo è colto nell'atto di scrivere su un libro aperto, volgendo gli occhi alla Trinità celeste.
Al centro, più arretrato rispetto agli altri due personaggi, si trova Sant'Onofrio, il cui aspetto e la cui posa derivano in parte dall'iconografia di San Girolamo penitente. Sant'Onofrio, che, vissuto nel V secolo, si dedicò alla vita anacoretica, è raffigurato in meditazione di fronte ad un teschio. Con barba e capelli lunghi e canuti, Onofrio si presenta quasi interamente nudo, ricoperto soltanto da un perizoma di foglie, come voleva la tradizione iconografica. Lo affianca il muso allungato di un grosso animale, nel quale Viroli riconosceva un cane [...]. Non si esclude tuttavia l'ipotesi che sia un cammello che è uno dei principali attributi del santo anacoreta. [...] L'ultimo uomo a destra è aureolato, indossa la tonaca dell'ordine e indica con una mano Sant'Onofrio e con l'altra il modellino di una chiesa sorretto da due puttini. Si tratta del Beato Nicola da Forca Palena (ca. 1349-1449), cofondatore della congregazione eremitica girolomina insieme al Beato Pietro da Pisa. Negli stessi anni in cui Pietro Gambacorta da Pisa diede vita all'ordine ispirato a San Girolamo, Nicola da Forca Palena si era ritirato sul Gianicolo e aveva fondato la chiesa di Sant'Onofrio. Nel 1446, a seguito di un incontro tra i due asceti, EugenioIV unificò i due cenobi in una sola congregazione. La bolla di Eugenio IV fu valida fino al 1568, anno in cui Pio V obbligò l'ordine ad accettare la regola di Sant'Agostino.
La pala descrive così il percorso storico e spirituale della congregazione e dà voce a quei personaggi ispiratori dell'ordine che fino a quel momento non avevano trovato posto nel programma artistico della chiesa. Nello specifico, la tela commemora l'antico sodalizio del Beato Pietro da Pisa con il Beato Nicola da Forca Palena e la successiva adozione della regola di Sant'Agostino, colto nel momento in cui sta scrivendo la regola. Agostino, che allo studio della Trinità dedicò una parte importante della sua opera, leva gli occhi verso la triade divina, alla quale si rivolgeva anche il culto dei girolamini e del Beato Pietro da Pisa, che proprio alla Trinità aveva consacrato la prima chiesa della congregazione, ubicata a Montebello. [...]
Marilena Luzietti.
Tratto da:
Raccolte d'arte 1. / a cura di Bonita Cleri ; presentazione di Stefano Pivato ; con un saggio di Giovanna Perini Folesani ; testi di Bonita Cleri, Daphne De Luca, Fabio Fraternali, Anna Fucili, Marilena Luzietti, Marcella Pantalone ; schede di Anna Maria Ambrosini Massari ... [et al.], Urbino : Università degli Studi Carlo Bo, 2014, pp. 141-143.
Nella parte inferiore campeggiano, da sinistra verso destra, Sant'Agostino, Sant'Onofrio e il Beato Nicola da Forca Palena.
Agostino si staglia contro l'alta e solida colonna di un edificio, che ne rammenta il ruolo fondante di padre e dottore della Chiesa. Raffigurato con gli attributi del vescovo e con un cuore fiammeggiante nel petto, emblema del suo amore verso Dio, il santo è colto nell'atto di scrivere su un libro aperto, volgendo gli occhi alla Trinità celeste.
Al centro, più arretrato rispetto agli altri due personaggi, si trova Sant'Onofrio, il cui aspetto e la cui posa derivano in parte dall'iconografia di San Girolamo penitente. Sant'Onofrio, che, vissuto nel V secolo, si dedicò alla vita anacoretica, è raffigurato in meditazione di fronte ad un teschio. Con barba e capelli lunghi e canuti, Onofrio si presenta quasi interamente nudo, ricoperto soltanto da un perizoma di foglie, come voleva la tradizione iconografica. Lo affianca il muso allungato di un grosso animale, nel quale Viroli riconosceva un cane [...]. Non si esclude tuttavia l'ipotesi che sia un cammello che è uno dei principali attributi del santo anacoreta. [...] L'ultimo uomo a destra è aureolato, indossa la tonaca dell'ordine e indica con una mano Sant'Onofrio e con l'altra il modellino di una chiesa sorretto da due puttini. Si tratta del Beato Nicola da Forca Palena (ca. 1349-1449), cofondatore della congregazione eremitica girolomina insieme al Beato Pietro da Pisa. Negli stessi anni in cui Pietro Gambacorta da Pisa diede vita all'ordine ispirato a San Girolamo, Nicola da Forca Palena si era ritirato sul Gianicolo e aveva fondato la chiesa di Sant'Onofrio. Nel 1446, a seguito di un incontro tra i due asceti, EugenioIV unificò i due cenobi in una sola congregazione. La bolla di Eugenio IV fu valida fino al 1568, anno in cui Pio V obbligò l'ordine ad accettare la regola di Sant'Agostino.
La pala descrive così il percorso storico e spirituale della congregazione e dà voce a quei personaggi ispiratori dell'ordine che fino a quel momento non avevano trovato posto nel programma artistico della chiesa. Nello specifico, la tela commemora l'antico sodalizio del Beato Pietro da Pisa con il Beato Nicola da Forca Palena e la successiva adozione della regola di Sant'Agostino, colto nel momento in cui sta scrivendo la regola. Agostino, che allo studio della Trinità dedicò una parte importante della sua opera, leva gli occhi verso la triade divina, alla quale si rivolgeva anche il culto dei girolamini e del Beato Pietro da Pisa, che proprio alla Trinità aveva consacrato la prima chiesa della congregazione, ubicata a Montebello. [...]
Marilena Luzietti.
Tratto da:
Raccolte d'arte 1. / a cura di Bonita Cleri ; presentazione di Stefano Pivato ; con un saggio di Giovanna Perini Folesani ; testi di Bonita Cleri, Daphne De Luca, Fabio Fraternali, Anna Fucili, Marilena Luzietti, Marcella Pantalone ; schede di Anna Maria Ambrosini Massari ... [et al.], Urbino : Università degli Studi Carlo Bo, 2014, pp. 141-143.
Preservation state
buono
URI Identifier
License
CC BY
File(s)
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Name
Dipinto_Chiesa_San_Girolamo_03.JPG
Size
10.91 MB
Format
JPEG
Checksum (MD5)
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