Testamento
Archival Unit
427
Issue Date
June 18, 1471
Chronology
XV sec.
Producing entity (organization)
Content
Bartolino di Guido dal castello di S. Donato, abitante in Urbino, istituisce sua erede universale la Fraternita di Piandimercato.
Rog. Simone d’Antonio di Urbino.(1)
Rog. Simone d’Antonio di Urbino.(1)
Description level
Archivist's notes
Busta n. 9
(1) In questo caso, a parte le disposizioni del testatore relative al luogo della sepoltura ed un paio di suoi legati, che il Nardini trascura completamente, il regesto di Antonio Corradini si rivela maggiormente significativo soprattutto per la presenza di considerazioni topografiche sul monastero che ospitava le terziarie francescane prima dell’arrivo in Urbino dell’Ordine dei Gesuati; ecco perché si intende riportalo integralmente qui di seguito:
«Bartolino di Guido una volta dal Castello di S. Donato abitante in Urbino nel suo testamento si lascia sepolto a S. Francesco.
Lascia tre fiorini alla Chiesa di S. Lucia; lascia a Maddalena di Tomasso da Palino 15 fiorini per sussidio dotale.
In tutti gl’altri suoi beni instituisce erede la Fraternita.
Rog. Simone d’Antonio nella Casa della detta Fraternita posta nella Quadra di Pusterla nel Borgo del Monte presso la strada, la via, lo Spedale di S. Maria, ed i beni del Monastero del Terz’Ordine, essendo presenti Don Giovanni d’Antonio Rettore della Chiesa di S. Lucia, Mastro Antonio di Mainardo, Vangelista di Giovanni dal Castello di Sandonato, Vangelista di Giorgio etc.
Il detto Testatore morì ai 22 Giugno 1471.
[Seguono le considerazioni per le quali v. supra, che nell’originale trovansi poste tra parentesi tonde ed evidenziate da una manicula]
Il Monastero del Terz’ordine si vede nominato dallo stesso Simone Notaro anche nell’anno 1465 5 Ottobre, quando le Monache di S. Lucia permutando cedettero ai Rettori della Fraternita un pezzo di terreno ortivo situato in Urbino nella contrada di S. Lucia:
Contrata S. Lucie sive de penditiis Montis Cassari veteris juxta murum clausurę dicti Monasterii S. Lucię et res hospitalis S. Lucie ab uno latere; res Ser Bartolomei Chini, et res Canonice Urbini a 2°; res Severis de Paltronibus, et res Monasterii Tertii Ordinis a 3°; viam, et res Peri Antonelli de Scheto a 4°.
Deve credersi, che il detto Monastero del Terz’Ordine fosse alla Trinità, dove anticamente era il Cassero vecchio, e dove poi vissero in comune e congregazione alcune Terziarie di S. Francesco prima che il Duca Federico vi facesse venire i Gesuati per la Bolla di Sisto IV spedita li 27 Aprile 1481.
Lo Spedale di S. Lucia fatto fabbricare dei Rettori della Fraternita nella Contrada di S. Lucia non era unito alla Chiesa di S. Lucia, né dentro all’antichissimo Monastero delle Monache di S. Lucia, né presso la strada, che dalla fonte conduce alla Porta di S. Lucia, ma sopra il vicolo, detto poi delle Mammole, come si può rilevare da moltissime pergamene.»
Corradini, Antonio, Spoglio delle pergamene urbinati (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume II, carta 92 recto e verso (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).
La pergamena datata 5 ottobre 1465, dalla quale è stata tratta la citazione in latino per la quale v. supra, non è conservata dall’ateneo urbinate, tuttavia non sarà del tutto inutile riportare il regesto della medesima, opera dello stesso Corradini, con l’attenzione rivolta ai pochi eruditi interessati a tali questioni:
«Radunato il Capitolo delle Monache di S. Lucia dell’Ordine di S. Chiara nel solito luogo vicino alla grata della porta di detto Monastero posto nella Quadra di Pusterla nella contrada di S. Lucia presso le vie, la Chiesa ed il cimiterio di S. Lucia, ed i beni dello Spedale di S. Lucia, tutte le Monache aventi voce in capitolo, cioè la Madre Abbadessa Giovanna dalla Terra di Durante, Suor Benedetta di Nicolò, Bartolomea di Andrea Vangelista di Sante, Giovanna di Francesco, Agata di Antonio, Marta di … , Daria di … , Francesca di Matteo, Francesca da Durante, Magia di Tomasso, Nicolagia da Durante, tutte concordemente danno, permutano, ed in parte vendono a Bartolomeo di Angelo altramente Battilana Sindaco dei Rettori della Fraternita di S. Maria della Misericordia, che riceve per la detta Fraternita un pezzo di terreno ortivo posto in Urbino nella contrada di S. Lucia, ossia nelle pendici del Monte del Cassaro vecchio presso il muro della clausura di detto Monastero ed i beni dello Spedale di S. Lucia da un lato; i beni di Ser Bartolomeo di Chino, e della Canonica d’Urbino dal secondo lato; i beni di Severe de Paltroni, ed i beni del Monastero del Terz’Ordine dal terzo lato; e dal quarto la via, ed i beni di Piero d’Antonello da Schieto; E ciò fanno le dette Monache, perché il detto Sindaco permutando dà, e consegna loro un pezzo di terra selvata posta nella corte della Città in vocabolo Valdazzo, e di più sborsa dieci fiorini.
Rog. Simone d’Antonio della Quadra di Pusterla.
Testimoni Francesco di Simone Aromatario, Nicolò d’Antonio di Biachino, e Giovanni di Francesco di Coppa d’Urbino.
Registrato li 14 Ottobre 1465 da Bartolomeo del quondam Ser Piero, essendo presidente Antonio de Floridi, e per esso Guido de Catoni
[Segue una considerazione di Antonio Corradini, che nell’originale trovasi evidenziata da una manicula e posta entro un paragrafo caratterizzato da un rientro a sinistra]
Il Cassaro vecchio era un Fortino verso il sito detto poi la Trinità.
Lo Spedale di S. Lucia è lo stesso Spedale del Monte fatto costruire dalla Fraternita di Pian di mercato verso S. Lucia.
Il monastero del Terz’Ordine era ben diverso da quello di S. Lucia. Vedi N.° 264.»
Corradini, Antonio, Spoglio delle pergamene urbinati (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume I, carta [237] recto e verso (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).
(1) In questo caso, a parte le disposizioni del testatore relative al luogo della sepoltura ed un paio di suoi legati, che il Nardini trascura completamente, il regesto di Antonio Corradini si rivela maggiormente significativo soprattutto per la presenza di considerazioni topografiche sul monastero che ospitava le terziarie francescane prima dell’arrivo in Urbino dell’Ordine dei Gesuati; ecco perché si intende riportalo integralmente qui di seguito:
«Bartolino di Guido una volta dal Castello di S. Donato abitante in Urbino nel suo testamento si lascia sepolto a S. Francesco.
Lascia tre fiorini alla Chiesa di S. Lucia; lascia a Maddalena di Tomasso da Palino 15 fiorini per sussidio dotale.
In tutti gl’altri suoi beni instituisce erede la Fraternita.
Rog. Simone d’Antonio nella Casa della detta Fraternita posta nella Quadra di Pusterla nel Borgo del Monte presso la strada, la via, lo Spedale di S. Maria, ed i beni del Monastero del Terz’Ordine, essendo presenti Don Giovanni d’Antonio Rettore della Chiesa di S. Lucia, Mastro Antonio di Mainardo, Vangelista di Giovanni dal Castello di Sandonato, Vangelista di Giorgio etc.
Il detto Testatore morì ai 22 Giugno 1471.
[Seguono le considerazioni per le quali v. supra, che nell’originale trovansi poste tra parentesi tonde ed evidenziate da una manicula]
Il Monastero del Terz’ordine si vede nominato dallo stesso Simone Notaro anche nell’anno 1465 5 Ottobre, quando le Monache di S. Lucia permutando cedettero ai Rettori della Fraternita un pezzo di terreno ortivo situato in Urbino nella contrada di S. Lucia:
Contrata S. Lucie sive de penditiis Montis Cassari veteris juxta murum clausurę dicti Monasterii S. Lucię et res hospitalis S. Lucie ab uno latere; res Ser Bartolomei Chini, et res Canonice Urbini a 2°; res Severis de Paltronibus, et res Monasterii Tertii Ordinis a 3°; viam, et res Peri Antonelli de Scheto a 4°.
Deve credersi, che il detto Monastero del Terz’Ordine fosse alla Trinità, dove anticamente era il Cassero vecchio, e dove poi vissero in comune e congregazione alcune Terziarie di S. Francesco prima che il Duca Federico vi facesse venire i Gesuati per la Bolla di Sisto IV spedita li 27 Aprile 1481.
Lo Spedale di S. Lucia fatto fabbricare dei Rettori della Fraternita nella Contrada di S. Lucia non era unito alla Chiesa di S. Lucia, né dentro all’antichissimo Monastero delle Monache di S. Lucia, né presso la strada, che dalla fonte conduce alla Porta di S. Lucia, ma sopra il vicolo, detto poi delle Mammole, come si può rilevare da moltissime pergamene.»
Corradini, Antonio, Spoglio delle pergamene urbinati (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume II, carta 92 recto e verso (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).
La pergamena datata 5 ottobre 1465, dalla quale è stata tratta la citazione in latino per la quale v. supra, non è conservata dall’ateneo urbinate, tuttavia non sarà del tutto inutile riportare il regesto della medesima, opera dello stesso Corradini, con l’attenzione rivolta ai pochi eruditi interessati a tali questioni:
«Radunato il Capitolo delle Monache di S. Lucia dell’Ordine di S. Chiara nel solito luogo vicino alla grata della porta di detto Monastero posto nella Quadra di Pusterla nella contrada di S. Lucia presso le vie, la Chiesa ed il cimiterio di S. Lucia, ed i beni dello Spedale di S. Lucia, tutte le Monache aventi voce in capitolo, cioè la Madre Abbadessa Giovanna dalla Terra di Durante, Suor Benedetta di Nicolò, Bartolomea di Andrea Vangelista di Sante, Giovanna di Francesco, Agata di Antonio, Marta di … , Daria di … , Francesca di Matteo, Francesca da Durante, Magia di Tomasso, Nicolagia da Durante, tutte concordemente danno, permutano, ed in parte vendono a Bartolomeo di Angelo altramente Battilana Sindaco dei Rettori della Fraternita di S. Maria della Misericordia, che riceve per la detta Fraternita un pezzo di terreno ortivo posto in Urbino nella contrada di S. Lucia, ossia nelle pendici del Monte del Cassaro vecchio presso il muro della clausura di detto Monastero ed i beni dello Spedale di S. Lucia da un lato; i beni di Ser Bartolomeo di Chino, e della Canonica d’Urbino dal secondo lato; i beni di Severe de Paltroni, ed i beni del Monastero del Terz’Ordine dal terzo lato; e dal quarto la via, ed i beni di Piero d’Antonello da Schieto; E ciò fanno le dette Monache, perché il detto Sindaco permutando dà, e consegna loro un pezzo di terra selvata posta nella corte della Città in vocabolo Valdazzo, e di più sborsa dieci fiorini.
Rog. Simone d’Antonio della Quadra di Pusterla.
Testimoni Francesco di Simone Aromatario, Nicolò d’Antonio di Biachino, e Giovanni di Francesco di Coppa d’Urbino.
Registrato li 14 Ottobre 1465 da Bartolomeo del quondam Ser Piero, essendo presidente Antonio de Floridi, e per esso Guido de Catoni
[Segue una considerazione di Antonio Corradini, che nell’originale trovasi evidenziata da una manicula e posta entro un paragrafo caratterizzato da un rientro a sinistra]
Il Cassaro vecchio era un Fortino verso il sito detto poi la Trinità.
Lo Spedale di S. Lucia è lo stesso Spedale del Monte fatto costruire dalla Fraternita di Pian di mercato verso S. Lucia.
Il monastero del Terz’Ordine era ben diverso da quello di S. Lucia. Vedi N.° 264.»
Corradini, Antonio, Spoglio delle pergamene urbinati (copia di Antonio Rosa), manoscritto cartaceo, legato in cartone, secolo XIX, millimetri 305 x 220, volume I, carta [237] recto e verso (segnatura di collocazione ‘Urbino 107’).
Physical type
Rotolo
Preservation status
Buono
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Latino
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