Fra Damiano delega Raffaele Beni a mediare con Barocci per conto del cardinale Federico Borromeo
Archival Unit
43
Issue Date
April 23, 1599
Chronology
XVI sec.
Content
1599, 23 aprile
Commento
Fra Damiano da Fossombrone in Terni scrive a Federico Borromeo in Roma in merito alla propria permanenza ad Urbino, e, prevedendo di restarne assente due mesi, si preoccupa di segnalare al cardinale la persona di Raffaele Beni (1564-1630), definito cugino di Fra Damiano e cognato di Barocci (Duro 2024), il quale potrà occuparsi di fare da intermediario con l’artista (vedi 1599, 21 agosto, 28 agosto). [Camilla Colzani]
Trascrizione
«Molto Illustrissimo signor et reverendissimo padrone mio sempre osservandissimo. Ora con questa mia la saluto infinitamente e li fo sapere come me ne vado a Urbino per fare il suo servizio, da lei tanto desiderato, et da me il simile. Per servirla, li fo sapere bene che l’obedienza di stare a’ Urbino et a tempo cioè che io stia, fino che sento altra resoluzione, che vi farà al capitolo che, a quando che io arivi faccio il mio conto che poco e nulla mi potrò fermare, però gli ho voluto far sapere, il fatto è perché che fu negato al mio Signor Federicho Baroccio come dissi a Vostra Signoria Illustrissima e Reverendissima. Non credo se io rimandasse di stare a Urbino doi mesi, mi concedessero licentia, però, se lo desidera, et a lei et a me far cosa grata poter ottenere licentia per doi mesi, di stare a Urbino acciò potessi servire Vostra Signoria Illustrissima et Reverendissima che tanto bramo di servire. Così potrà, ottenuta tal licentia dal nostro protettore o chi vi sia, mandarla in mano di mio cogino che se cogniato del signor Baroccio, chiamasi Raffaelle Beni, che lui potrà subito farmela avere che quel […] che dissi a sua signoria illustrissima et lui aiuterà ancora apresso il Baroccio, cioè sarà solicitatore. Questo è quanto mi ocorre dire potra dunque scrivere a Urbino, accio quando ariverò possa sicuramente fare si che resti servita sua Signoria Illustrissima et io possa in questi doi mesi far si che la cosa sia incaminata, a buon termine. Non sarò più lungo. Nostro Signore la conservi e li doni ogni complimento di felicità, per fine umilissimo li bacio le sacre veste, riserbandomi baciarli li sacri piedi. Di Terni Li 23 di aprile 1599. Fra Damiano Cappuccino da Fossombrone».
Commento
Fra Damiano da Fossombrone in Terni scrive a Federico Borromeo in Roma in merito alla propria permanenza ad Urbino, e, prevedendo di restarne assente due mesi, si preoccupa di segnalare al cardinale la persona di Raffaele Beni (1564-1630), definito cugino di Fra Damiano e cognato di Barocci (Duro 2024), il quale potrà occuparsi di fare da intermediario con l’artista (vedi 1599, 21 agosto, 28 agosto). [Camilla Colzani]
Trascrizione
«Molto Illustrissimo signor et reverendissimo padrone mio sempre osservandissimo. Ora con questa mia la saluto infinitamente e li fo sapere come me ne vado a Urbino per fare il suo servizio, da lei tanto desiderato, et da me il simile. Per servirla, li fo sapere bene che l’obedienza di stare a’ Urbino et a tempo cioè che io stia, fino che sento altra resoluzione, che vi farà al capitolo che, a quando che io arivi faccio il mio conto che poco e nulla mi potrò fermare, però gli ho voluto far sapere, il fatto è perché che fu negato al mio Signor Federicho Baroccio come dissi a Vostra Signoria Illustrissima e Reverendissima. Non credo se io rimandasse di stare a Urbino doi mesi, mi concedessero licentia, però, se lo desidera, et a lei et a me far cosa grata poter ottenere licentia per doi mesi, di stare a Urbino acciò potessi servire Vostra Signoria Illustrissima et Reverendissima che tanto bramo di servire. Così potrà, ottenuta tal licentia dal nostro protettore o chi vi sia, mandarla in mano di mio cogino che se cogniato del signor Baroccio, chiamasi Raffaelle Beni, che lui potrà subito farmela avere che quel […] che dissi a sua signoria illustrissima et lui aiuterà ancora apresso il Baroccio, cioè sarà solicitatore. Questo è quanto mi ocorre dire potra dunque scrivere a Urbino, accio quando ariverò possa sicuramente fare si che resti servita sua Signoria Illustrissima et io possa in questi doi mesi far si che la cosa sia incaminata, a buon termine. Non sarò più lungo. Nostro Signore la conservi e li doni ogni complimento di felicità, per fine umilissimo li bacio le sacre veste, riserbandomi baciarli li sacri piedi. Di Terni Li 23 di aprile 1599. Fra Damiano Cappuccino da Fossombrone».
Archivist's notes
Coll. BAMi, G 184 inf., f. 157r
Physical type
Foglio
Preservation status
Buono
Language
Italiano
Project
Keywords
Barocci
Federico Borromeo
Fra Damiano da Fossombrone
Raffaele Beni